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Svizzera

Nazionale: “Finanziare la 13esima AVS con l’aumento temporaneo dell’IVA”

Per la Camera è necessario un incremento dello 0,7% fino al 2030 - Sul tema adozioni all’estero, approvata una mozione per poterle mantenere

  • 10 settembre, 10:07
  • 10 settembre, 18:38
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Di: pon/FCi 

Sono ripresi mercoledì mattina i lavori alle Camere federali. Fra i vari temi al vaglio del Nazionale, tra cui la questione del finanziamento della 13esima mensilità AVS in discussione da questo tardo pomeriggio. I costi supplementari per l’AVS sono stimati a quasi 4,2 miliardi di franchi nel 2026. Il Nazionale ha deciso che è necessario un aumento dell’IVA dello 0,7% fino al 2030. La palla passa ora agli Stati che, oltre all’innalzamento dell’IVA, vorrebbe anche aumentare i contributi salariali.

Tra gli altri temi anche quello delle adozioni all’estero, per il quale il plenum, respingendo il divieto sostenuto dal Governo, ha approvato una mozione per mantenere questa possibilità.

Al Consiglio degli Stati, invece, si è parlato in particolare dell’iniziativa parlamentare che mira ad estendere la durata massima per lavoro ridotto, un tema diventato tra l’altro di bruciante attualità dopo la decisione dell’amministrazione statunitense di imporre dazi del 39% - con eccezioni - sulle merci importate dalla Svizzera.

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10 settembre, 18:26

Nazionale: finanziare la 13esima AVS con l'aumento dello 0,7% dell'IVA

La tredicesima AVS va finanziata esclusivamente tramite un aumento di 0,7 punti percentuali - per il momento limitato al 2030 - dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati, che, oltre all’innalzamento dell’IVA, vorrebbe anche aumentare i contributi salariali.

10 settembre, 17:59

Il Nazionale discute della 13esima AVS

Per il Consiglio nazionale l’AVS ha bisogno in fretta di nuove risorse per finanziare la tredicesima mensilità, che sarà versata per la prima volta nel dicembre del prossimo anno. La Camera bassa è infatti entrata in materia sul progetto legislativo, bocciando le proposte di rinvio del dossier.

Il finanziamento della tredicesima mensilità costerà, si stima, 4,2 miliardi nel 2026, aumentando progressivamente fino a raggiungere i 5,4 miliardi. Il relatore commissionale Patrick Hässig (PVL/ZH) ha indicato che già il prossimo anno le uscite supereranno le entrate, al netto degli investimenti. Per questo motivo ritiene necessario agire rapidamente.

Tuttavia, il relatore commissionale Benjamin Roduit (Centro/VS) ha sottolineato che i deficit sono inferiori rispetto alle stime indicate nel messaggio governativo. Quindi, nell’attesa di una riforma strutturale e durevole dell’AVS, è sufficiente prevedere un aumento temporaneo dell’IVA limitato al 2030.

Durante il dibattito di entrata in materia, l’UDC ha chiesto di rinviare il dossier al Consiglio federale, che sarebbe stato incaricato di finanziare la tredicesima AVS tagliando i fondi nella cooperazione internazionale, nell’asilo, i salari dei quadri della Confederazione nonché le uscite sui progetti sui temi genere e razzismo.

Regine Sauter (PLR/ZH) ha da parte sua domandato di rinviare la revisione all’esecutivo per elaborare una visione d’insieme dell’AVS. Un’altra proposta PLR ha chiesto la non entrata in materia. L’intenzione era qui di procedere con una ampia riforma dell’AVS.


10 settembre, 16:21

Un registro degli indirizzi è necessario

L’istituzione di un servizio nazionale degli indirizzi risponde a un reale bisogno e contribuirà a semplificare le procedure amministrative. È quanto pensa il Consiglio nazionale che ha adottato oggi il relativo progetto per 100 voti a 94. Il dossier ritorna alla Camera dei Cantoni.

Oggi è possibile consultare gli indirizzi della popolazione residente solo a livello cantonale o comunale. Il Consiglio federale auspica quindi la creazione di un servizio nazionale degli indirizzi, che dovrebbe semplificare i processi amministrativi e consentire alle autorità di svolgere i propri compiti in modo più efficiente.

La ministra dell’interno Elisabeth Baume-Schneider ha citato alcuni esempi in cui il registro sarebbe utile: rifatturazioni tra Cantoni, averi di libero passaggio non reclamati che devono essere riassegnati o crediti privati debitamente indirizzati ai debitori.


10 settembre, 14:57

Commissioni extraparlamentari: va bene così

Il Consiglio federale non deve ridurre di un quarto le commissioni extraparlamentari. Il Consiglio degli Stati ha respinto oggi una mozione del Nazionale con 23 voti contro 19. La Camera dei cantoni ha ritenuto sufficienti il taglio già effettuato e la verifica costante della loro utilità.

10 settembre, 13:00

Hooligan, "no" alla base legale che avrebbe spalancato le porte ai biglietti nominativi

“No” alla base legale che avrebbe aperto la strada all’introduzione dei biglietti nominativi per assistere agli eventi sportivi. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio nazionale, respingendo con 132 contro 56 una mozione della Commissione della politica di sicurezza degli Stati. Le misure già in vigore sono state giudicate sufficienti, ma dovrebbero essere applicate con maggiore rigore.

Formalmente, l’atto parlamentare prevedeva che i nominativi delle persone iscritte nella banca dati HOOGAN - che raccoglie coloro che, in Svizzera o all’estero, si sono resi protagonisti di atti violenti in occasione di manifestazioni sportive - venissero trasmessi ai punti vendita, così da impedire loro l’acquisto dei biglietti.

La proposta, ha sostenuto il consigliere federale Beat Jans, presenta però un serio problema in materia di protezione dei dati: estendere l’accesso alle informazioni HOOGAN significherebbe renderle disponibili a tutti i punti vendita per settimane, con conseguente violazione del principio costituzionale di proporzionalità, e non solo (come è già possibile oggi) per le poche ore necessarie per l’ingresso nello stadio. Decisivo, ha ricordato Jans, è chi alla partita ci va, non chi compra il biglietto. Cantoni e club sono stati invitati a sfruttare meglio le opportunità già esistenti.

01:55

RG 12.30 del 10.09.2025 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 10.09.2025, 13:36

10 settembre, 12:58

Adozioni all'estero, il Nazionale si oppone al divieto del Governo

Va mantenuta la possibilità di adottare figli all’estero. È quanto ritiene il Nazionale che, approvando oggi una mozione in tal senso della sua commissione competente, si è così pronunciato contro l’orientamento del Governo di porre fine alle adozioni internazionali.

L’atto parlamentare è stato accolto con 151 voti a 31 e 15 astensioni. Sul dossier dovranno ora esprimersi gli Stati.

L’Esecutivo ha preso questa decisione di principio a fine gennaio, chiedendo l’elaborazione di un progetto entro la fine dell’anno. In aula il relatore della commissione Simone Gianini (PLR/TI), pur riconoscendo problemi e abusi registrati in alcuni casi, ha sostenuto che essi non sono sufficienti per motivare la decisione del Governo.

L’annuncio del giro di vite del Governo, ha argomentato il deputato ticinese, ha gettato un’ombra di sospetto sulle persone adottate e le loro famiglie. Certo, ha aggiunto, gli abusi del passato vanno condannati senza se e senza ma. Ma la decisione dello scorso gennaio è “falsa, sproporzionata e controproducente”. L’adozione internazionale, ha quindi sottolineato, rimane l’unica via per dare un futuro a molti bambini. Inoltre, ritirandosi dalle adozioni internazionali, la Svizzera non potrà più impegnarsi per migliorare l’attuale sistema dall’interno.

10 settembre, 12:32

Schengen, accolti adeguamenti

Dopo il Consiglio degli Stati, oggi il Consiglio nazionale ha approvato - contraria l’UDC - varie modifiche legislative elaborate per recepire il codice frontiere Schengen dell’Unione europea. Quest’ultimo è stato adeguato da Bruxelles per garantire un’applicazione uniforme delle norme alle frontiere esterne e interne. La Svizzera partecipa a questa armonizzazione ed è quindi tenuta ad adattare il proprio diritto nazionale. Il dossier è pronto per le votazioni finali.

Alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia, il nuovo regolamento precisa e integra le condizioni e le procedure per il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne. In alternativa a tali controlli, il testo introduce anche una nuova procedura di trasferimento per arginare la migrazione secondaria all’interno dello spazio Schengen.


10 settembre, 10:05

Condanna a vita: non si potrà uscire prima di 17 anni

In futuro, una persona condannata alla prigione a vita dovrà trascorrere almeno 17 anni in carcere, invece di 15 come adesso, prima di poter beneficiare di una liberazione con la condizionale. È quanto prevede una modifica del Codice penale adottata oggi dal Consiglio nazionale per 131 voti a 64 (campo rosso-verde).

Nel corso dell’esame di questo progetto, il plenum ha poi stabilito - diversamente dagli Stati che hanno già trattato questo dossier - che le nuove disposizioni non devono valere anche per chi sta già scontando una pena detentiva a vita.

01:17

RG 12.30 del 10.09.2025 Il servizio di Johnny Canonica

RSI Info 10.09.2025, 13:35