Settembre è il mese dell’annuncio dei premi di cassa malati, annuncio ormai famigerato a causa dei ripetuti rincari degli ultimi anni. I cittadini sono esasperati. Il premio per l’assicurazione obbligatoria di base pesa sempre di più sui budget delle famiglie. Ma quanto incide? A cosa devono rinunciare gli assicurati per far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese? Ci sono ricette per risparmiare? A queste domande cercherà di rispondere la puntata di Patti chiari, con un particolare focus sul Ticino, dove la tematica è particolarmente sentita, trattandosi del cantone con i rincari più elevati. Dopo l’incremento del 9.2% nel 2023 e del 10.5% nel 2024 e nel 2025, l’annuncio di martedì scorso ha riservato una nuova stangata per i ticinesi con un aumento dei premi del 7.1%. Anche quest’anno il rialzo in Ticino è il più alto a livello nazionale, dove i premi sono saliti del 4.4%, dopo l’annuncio di martedì, e del 6.6%, 8.7% e 6% negli ultimi tre anni. La differenza tra il premio medio nazionale (393.30 CHF) e quello medio ticinese (501.50 CHF) supera, ormai, i 100 franchi al mese. Se, invece, si guarda solo ai Grigioni dove il premio medio è di 347.50 CHF, si osserva uno scarto di circa 150 franchi al mese.
Patti chiari ha raccolto le testimonianze di chi in poco tempo s’è visto lievitare la fattura annuale di oltre 1’000 franchi, nonostante, per spendere meno, avesse scelto il modello “medico di famiglia” e la franchigia di 2’500 franchi, ovvero la soglia fino al raggiungimento della quale l’assicurato paga di tasca propria eventuali visite e medicamenti. “Eventuali” perché c’è anche chi non ha o non vuole spendere 2’500 franchi. Lo stesso vale per franchigie più basse. Perciò molti cittadini decidono di andare dal medico solo nel caso in cui “siano moribondi”, come ha riferito a Patti chiari un assicurato. Rimandare o rinunciare ad esami e consulti diventa così sempre più comune, con conseguenze sulla salute della popolazione. Se c’è chi rinuncia alle cure, c’è anche chi, per risparmiare, va in Italia, anche solo per delle analisi del sangue, evidenziando un altro fenomeno sempre più diffuso: il cosiddetto turismo sanitario.
Con la pressione dei premi alle stelle, i cittadini si rivolgono alla politica per chiedere soluzioni concrete a questo problema. Tra queste c’è la moratoria sull’apertura di nuovi studi medici in otto specializzazioni, entrata in vigore lo scorso 1 luglio con l’obbiettivo di frenare l’aumento dei costi della salute in ambito ambulatoriale. Ma una tale decisione porta con sé anche diverse domande e interrogativi. La moratoria servirà anche a ridurre i premi delle casse malati? E per i pazienti cosa cambierà? Dovranno aspettare mesi prima di avere un appuntamento con uno specialista? Oltre alle misure prese dalle istituzioni politiche ci sono anche due iniziative popolari, in votazione il 28 settembre, che mirano a ridurre l’impatto dei premi sui cittadini ticinesi. Tuttavia, entrambe le proposte sono state bocciate dal Consiglio di Stato, che le ritiene insostenibili per le finanze cantonali.
E allora bisogna introdurre correttivi o ripensare il sistema? Durante la puntata di venerdì le telespettatrici e i telespettatori potranno contattare Patti chiari e raccontare le proprie esperienze su questo tema di grande interesse per la popolazione del Canton Ticino. In studio per rispondere ai dubbi e alle preoccupazioni del pubblico ci saranno i rappresentanti dei principali attori del settore sanitario.
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