Domenica 21 settembre torna l’appuntamento con Storie e i suoi documentari. Con la nuova stagione il programma allarga i propri orizzonti, spaziando dall’Antartide alle valli ticinesi, pur mantenendo un legame forte con il territorio, una sorta di prossimità internazionale.
La novità principale riguarda la conduzione: a guidare il programma sarà il produttore Philippe Blanc, che ha accompagnato i registi e le storie lungo tutto lo svolgimento dei documentari. Chi meglio di lui, dunque, per portare il pubblico in questo nuovo viaggio tra persone, incontri e racconti?
Il primo documentario, in onda domani sera, ci porta subito lontano, in Antartide, dove flotte industriali aspirano tonnellate di krill, un piccolo gamberetto che è in realtà la linfa vitale degli oceani. Un saccheggio silenzioso, che minaccia l’intero ecosistema degli oceani. A bordo della nave Allankay, con Sea Shepherd, la troupe ha affrontato tempeste e scelte estreme per raccontare questa battaglia.
Nei prossimi appuntamenti si parlerà anche di Nepal, con la storia di Daniele e di tre giovani ticinesi impegnati nella costruzione di una piccola centrale idroelettrica in una remota valle del Makalu, sulle pendici di una delle montagne più alte dell’Himalaya. Un progetto che unisce la sfida tecnica ad un percorso introspettivo, profondo.
E ancora: che legame c’è tra un celebre succo di mele statunitense con la Vallemaggia? Lo svela un altro documentario di Storie, che segue l’incontro di due famiglie, una ticinese e una americana, che condividono il cognome Martinelli. La scoperta di un antenato comune, partito da Maggia nell’Ottocento per raggiungere la California, diventa il filo di una storia che unisce due mondi.
Come emerge da questi brevi riassunti, in questa nuova edizione i documentari avranno una forma più narrativa, attraverso storie che raccontano il percorso per raggiungere un obiettivo, una missione o un progetto. Racconti che parlano di viaggi fisici ma anche di percorsi interiori, spesso segnati da incertezze, conflitti e magari anche fallimenti, e a volte invece pieni di gioia e soddisfazione. Esperienze che, attraverso i protagonisti, diventano universali.
A sottolineare questo nuovo approccio contribuiscono anche lo studio e la grafica rinnovati: L’ambientazione richiama un deposito di container, enormi contenitori che viaggiano per il mondo raccogliendo frammenti di storie. Ogni domenica sera ne verrà aperto uno diverso per svelare al pubblico il racconto custodito al suo interno.
“Ogni domenica sarà un’esperienza”: parola di Philippe Blanc.