«Un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di genio». Sono queste le parole con cui Freak Antoni – personalità tra le più brillanti della cultura italiana a cavallo di millennio, nonché fondatore e frontman del gruppo Skiantos – ha voluto provare a definire il genere che lui stesso ha contribuito a creare: il rock demenziale.
A questo tema Paganini dedica la puntata di domenica 16 febbraio – dalle 10.30 su LA1 – in cui si avvale dell’acume di Gianluca Verga, uno dei massimi esperti di popular music di cultura italiana in Ticino, per andare a fondo di varie questioni legate al rock demenziale: di tratta di musica d’arte o di provocazione sociale, di volgarità gratuita oppure performance artistica a 360°?
Proprio al leader dei bolognesi Skiantos, nati a metà anni ’70 e autori di alcuni album seminali a cavallo fra il punk e la new wave, è dedicato il documentario “Freak e i suoi fratelli” del 2022 che vi proporremo. Il film, composto da materiali inediti, è illuminante per mostrare l’umorismo di Freak assolutamente unico nel suo genere. La sua non è una comicità di battuta, ma basata su tempi comici stranianti e sulla distorsione di senso dei luoghi comuni e delle convenzioni sociali vigenti nella società contemporanea.
La sua operazione comunicativa, che appare al primo sguardo governata dal non-sense, mette in evidenza invece l’assurdo delle convenzioni sociali e dei rituali ad esse abbinati.
Gli altri due contenuti sono invece dedicati a una band che ha bazzicato spesso la Svizzera italiana e la RSI: parliamo ovviamente di Elio e le Storie Tese, band milanese che fin dagli anni ’80 decise di raccogliere il testimone di Freak Antoni. Del resto, l’omaggio era presente fin dal nome scelto, con le “storie pese” bolognesi, che si trasformavano nelle “storie tese” milanesi, a detta del leader Elio (al secolo Stefano Belisari) per sottolineare il diverso approccio caratteriale fra Bologna e Milano.
A fare da fil rouge fra le due band la voglia di provocare, di scioccare, di divertire, anche se poi a livello musicale i punti di contatto non sono molti. Se agli Skiantos piaceva essere “inascoltabili” (onesto titolo del primo album) e la scarsa padronanza degli strumenti era persino un vanto, per il complesso meneghino invece il virtuosismo musicale, spesso usato per “giocare” con le note, era imprescindibile. E in questo risulta facile intravedere una delle grandi ispirazioni di Elio e soci, ovvero Frank Zappa. In comune con il genio di Baltimora, Elio e le Storie Tese nel corso della loro carriera hanno deciso di esplorare praticamente ogni genere musicale, sempre però mantenendo un approccio genialmente ludico. Un altro elemento fondamentale che li accomuna è la satira pungente e l’ironia dissacrante. Zappa, attraverso testi spesso grotteschi e provocatori, metteva alla berlina il sistema americano, il perbenismo e i cliché della società. Elio e le Storie Tese hanno fatto lo stesso in Italia, affrontando temi come il conformismo, la politica e le ipocrisie della cultura popolare.
Il primo contributo che verrà proposto all’interno di Paganini li vede esibirsi dal vivo sul palco di Estival Jazz nel 2015, con la presenza sul palco anche della vocalist Paola Folli e del maestro Vittorio Cosma, che negli scorsi anni ha spesso sostituito dal vivo Rocco Tanica. Il secondo è un reperto decisamente storico, parliamo dei mitici Lugano Tapes, showcase negli studi RSI risalente al 2000 impreziosito da ospiti d’eccezione e cover sorprendenti.
Elio e le storie tese (10./10)
Alphaville: le serie 13.09.2024, 11:45
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