Due sabati del tutto nostrani 

Ném al cabaret

Con Carla Norghauer

  • 10 luglio, 11:10
1:12:14

Ném al Cabaret

Serate Evento 20.07.2024, 20:40

Con l’estate, per la seconda annata, torna una prima serata RSI su LA 1 diversa da tutte le altre, due appuntamenti del tutto nostrani: Ném al Cabaret. Per due sabati spazio ai protagonisti, ai ricordi e alle prospettive di un divertimento davvero nostro che ci caratterizza. 


Di seguito, la presentazione dei due appuntamenti (sabato 13 e 20 luglio alle 20.40 su LA 1) che vedranno Carla Norghauer ancora nelle vesti di affabile e piacevolissima padrona di casa. 


Due serate, in questa seconda stagione, dedicate al vero e proprio manifesto della nostra satira politica: il Cabaret della Svizzera Italiana. Un pot pourri di 30 anni di risate, emozioni, riflessioni e storie di un passato che ci appartiene ancora oggi, raccontato attraverso i ricordi di alcuni dei suoi protagonisti: attori, musicisti e Pipistrelli, creature nate dalla penna del visionario Renato Agostinetti, pioniere di una satira mai fine a se stessa e che ci sa regalare ancora qualche sorpresa. In questa puntata saranno di scena Candido Del Don, Paolo Ferrazzini, Angelo Zanetti e a sorpresa.... Non andate a letto, c’è il dialetto! 


Nella seconda puntata di Ném al Cabaret rieccoci con il meglio del Cabaret della Svizzera Italiana, creato, diretto e scritto dall’imprescindibile Renato Agostinetti. Una serata viaggio dentro a quei teatri che segnavano sempre il tutto esaurito. Risate, divertimento, spezzoni inediti ma anche perle di filosofia di vita e soprattutto i ricordi di alcuni dei protagonisti, questa sera Ezio Piccolo, Franco Lazzarotto, Carlo Crivelli e Gilberto Fusi. Sabato sera non andate a letto c’è il dialetto! Perché come diceva Dario Fo: un popolo senza satira e senza ironia è un popolo morto e numm sem ammò vif! 


“Creato nel 1976 da Renato Agostinetti - leggiamo su rsi.ch/archivi che ne presenta numerose testimonianze - il Cabaret della Svizzera italiana racconta con piglio divertito e pungente i fatti della Svizzera italiana, con particolare attenzione per le dinamiche politiche. Oltre al suo autore, si vedono all’opera “i pipistrelli” Franco Lazzarotto, Ezio Piccolo, Stefan Ograbek e Kico Gregori, gli interpreti Enrico Ostini, Mino Riva, Franca Canevascini e i musicisti Giotto e Manfredo Piemontesi”.  


Konfederatti - ci informa una puntata speciale di Millevoci che pure è possibile recuperare su rsi.ch - è stato l’ultimo spettacolo. Era il maggio del 2006. La prima rappresentazione, senza titolo, venne proposta nel 1977 al Teatro Politeama di Biasca. Il Cabaret della Svizzera italiana ha presentato per trent’anni, a ritmo biennale, “la satira e la comicità con modalità per molti versi pionieristiche”. 


Intervistato da laRegione in occasione dei suoi 80 anni, nel 2018, Agostinetti aveva così spiegato il suo modo di lavorare: “Ho sempre avuto parecchia facilità nel redigere i testi: una volta trovato lo spunto tutto andava molto di corsa. L’ultimo spettacolo, ‘Konfederatti’, che ha avuto un successo straordinario, l’ho scritto praticamente in quindici giorni. Poi, chiaro, dal testo alla messa in scena con musiche, canzoni eccetera ci volevano alcuni mesi.E non potevo iniziare a scrivere prima di settembre, per il rischio che gli argomenti si esaurissero, che non fossero più attuali... I testi li ho sempre scritti io. Le musiche all’inizio le scrivevo io, poi sono arrivati dei musicisti che non condividevano il mio modo di scrivere le canzoni… man mano ci siamo perfezionati anche per il fatto che poi siamo stati chiamati dalla televisione per cui abbiamo dovuto assumere una dimensione praticamente professionale. Il mio merito era quello di scrivere, poi loro erano bravi: gli attori, i cantanti, i musicisti… avevamo delle canzoni bellissime! Sui testi, però, ero abbastanza severo: se qualcuno improvvisava veniva redarguito perché per la gente l’autore ero io e se qualcuno mi usciva con qualche stupidata, il colpevole ero io!”. 


Intervistata a sua volta da rsi.ch/larsi in merito al suo rapporto con il dialetto, Carla Norghauer si esprime così: “ Ho davvero un rapporto sincero e curioso, la scrittura resta ancora un grande mistero vista la difficoltà dell’esercizio ma per fortuna ho il numero di telefono di Franco Lurà che posso disturbare quasi quando voglio. Ultimamente lo abbiamo interpellato per l’aggettivo estivo… io avrei detto “estiv”, invece non esiste, sa dis “d’estaa”. E ancora: “Io sono la classica figlia di genitori dialettofoni che con me hanno sempre parlato in italiano. Quindi di base è stato il mio maestro professionale Bigio Biaggi ad iniziarmi al dialetto, ma soprattutto a farmene scoprire le sfaccettature più interessanti e storiche. Ho un profondo amore per le nostre radici che passa inevitabilmente e squisitamente anche dal dialetto”. 

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