La Catena della Solidarietà anche in questo 2025, con il supporto della SSR e della RSI, ha organizzato la tradizionale colletta di fine anno. Le donazioni serviranno ad aiutare i tantissimi bambini vittime di maltrattamenti e di violenza, tanto in Svizzera quanto in regioni particolarmente colpite come il Sahel, il Medio Oriente o l’America centrale.
La campagna di solidarietà “L’infanzia in situazione di crisi” si svolgerà da oggi, lunedì 15 dicembre, a venerdì, 19 dicembre. Il momento saliente lo si vivrà giovedì 18 dicembre con la Giornata di solidarietà nazionale che vedrà personalità, voci e volti noti animare i centralini ai quali possono essere fatte le promesse di donazione. Ma durante tutte la settimana le reti SSR proporranno vari contenuti dedicati al tema per informare e sensibilizzare poiché ogni anno milioni di bambini sono colpiti dalla violenza che li segna per il resto della loro vita.
Come contribuire
Le donazioni sono sempre possibili facendo un versamento online tramite la pagina dedicata alla campagna sul sito web della Catena nella Solidarietà o usando il conto postale 10-15000-6 (IBAN: CH82 0900 0000 1001 5000 6) tramite e-banking, bollettino o codice QR.
Quanto raccolto sarà destinato dall’organizzazione umanitaria elvetica attiva dal 1946 a sostenere i progetti delle organizzazioni non governative svizzere partner. Nella Confederazione e nel mondo, conducono progetti per la prevenzione degli abusi, per l’assistenza ai minori vittime di violenza, per il sostegno psicosociale e per la sensibilizzazione.
Migliaia di bambini in difficoltà in Svizzera
In Svizzera, spiega un comunicato della Catena della Solidarietà, migliaia di bambini vivono in condizioni difficili in cui sono esposti a situazioni di violenza fisica, psicologica o di negligenza, che compromettono gravemente il loro benessere fisico, mentale ed emotivo. Ogni anno nel nostro Paese vengono segnalati circa 50’000 casi di maltrattamento di minori. Le conseguenze sono durature, compromettono in modo significativo la salute mentale e le relazioni sociali e possono influire sull’integrazione sociale e professionale in età adulta.
Inoltre la mancanza di strutture di accoglienza adeguate per le vittime di violenza aggrava la situazione e impedisce di proteggere molti bambini a rischio.
Nel mondo milioni di bimbi in pericolo
La situazione è particolarmente drammatica nei paesi del Sahel, del Medio Oriente e dell’America centrale, dove milioni di bambini crescono in contesti violenti o sono costretti a fuggire dalla violenza armata e dalla guerra. Oggi, oltre 473 milioni di bambini – quasi uno su sei– vivono in zone di conflitto. Un numero record dalla fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta di bambini che, spesso, vivono in condizioni di grande precarietà e sono vittime di sfruttamento, abusi e lavoro forzato. Inoltre la violenza contro i più piccoli, in tutte le sue forme, compromette l’accesso all’istruzione (ne sono privati 251 milioni di bambini al mondo), alla salute e al benessere. Essa inoltre rafforza il ciclo di povertà ed emarginazione.
Proteggere i bambini e sostenere il loro sviluppo, sottolinea la Catena della Solidarietà, vuol dire offrire loro la speranza in un futuro migliore.
Catena della solidarietà: azione per i bambini in Svizzera
SEIDISERA 15.12.2025, 18:00
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