Il sodalizio artistico tra Lucio Dalla e Roberto Roversi è tra le pagine più significative della storia della canzone d’autore italiana. Dalla è in crisi dopo i successi clamorosi di “4 marzo ’43” e “Piazza Grande”; ha bisogno di nuove sfide per affrancarsi dalla produzione di canzoni, comunque di successo ma che non raccontano l’urgenza del proprio tempo. L’incontro col poeta, intellettuale e libraio Roversi, bolognese doc e personalità tra le più significative del secondo ‘900 gli cambia la vita e al contempo la poetica.
“Il giorno aveva 5 teste”, “Anidride solforosa” e “Automobili” rimane ancor oggi un trittico formidabile e fondamentale, album seminali fradici di nuove tematiche - quali la finanza, l’emigrazione, l’ecologia, il capitalismo con le sue derive - che entrano di prepotenza nella canzone d’autore modificandone il corso. Un incontro che si rivela “un unicum” nella storia della canzone e che permette a Lucio Dalla anche di acquisire una maggior coscienza e consapevolezza artistica al punto che, terminata l’esperienza, Dalla inizierà a scrivere i propri testi in autonomia.
Verga in occasione degli ottant’anni dell’artista bolognese, che si celebrano proprio il 4 marzo del 2023, Gian Luca Verga ha incontrato Antonio Bagnoli, nipote, erede e curatore del lascito culturale del poeta Roversi, oltre a proporre alcuni ricordi e testimonianze di stima e di affetto di artisti che hanno conosciuto e frequentato Dalla quali Ron, Gaetano Curreri e Francesco De Gregori.