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La Turchia che non t'aspetti (1)

Storia di Kemal, della sua amata Füsun e delle tante persone che sono vissute ad Istanbul contribuendo a farla diventare tale

  • 1 June 2018, 05:48
  • 8 June 2023, 17:50

Il museo dell'innocenza

RSI/Cristiano Tinazzi - Ruben Lagattolla 01.06.2018, 07:30

  • ©Ruben Lagattolla

Il prossimo 24 giugno, è noto, i cittadini turchi sono richiamati alle urne per le elezioni presidenziali e legislative anticipate. Un appuntamento voluto da Recep Tayyip Erdoğan. Noi però, in questa serie di quattro storie che prende il via oggi, non vi parleremo di politica, ma cercheremo di proporvi un altro sguardo sulla Turchia.

Oggi ci rechiamo nel quartiere di Çukurcuma, a Istanbul. Qui si trova una palazzina particolare. È la casa della famiglia Keskin. Per chi ha amato il libro 'Il museo dell'innocenza' di Orhan Pahmuk, entrare in questa casa di tre piani è come entrare nelle pagine del romanzo e nella vita di Kemal Basmaci e della sua amata Füsun, che qui ha abitato con i suoi genitori. All'interno sono raccolte in teche, come in un santuario, centinaia di oggetti (più di 700, tutti citati nel libro) che Kemal ha raccolto per testimoniare la passione che lo ha travolto e condizionato per tutta la sua esistenza. Qui non solo si può ripercorrere la storia contenuta nel romanzo (o è il romanzo che è frutto di quella casa?) ma anche uno spaccato di una Istanbul del passato, ormai sparita, che viene descritta attraverso oggetti di uso comune, pubblicità e ritagli di giornale.

“Chi conosce Füsun e la mia storia, osservando il panorama e le strade della città, penserà a lei, come ho sempre fatto io. Tutti i lettori del libro avranno diritto a un biglietto d'ingresso gratuito”. È scritto proprio nel romanzo di Pamuk, nelle ultime pagine.

Cristiano Tinazzi

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