Le tartarughe di Lampedusa
C'è, sull'isola del Mediterraneo, un Centro di soccorso per le Caretta Caretta - A dare una mano volontari di tutto il mondo
Un semplice pezzetto di plastica gettato in mare, come il tappo di una bottiglia, non soltanto inquina ma può anche uccidere un animale marino come la tartaruga. A spiegarci questa e molte altre cose, qui sull'Isola di Lampedusa, è Daniela Freggi, biologa e responsabile del Centro Soccorso Tartarughe Marine, un ospedale molto speciale dove ogni anno vengono ricoverati circa duecento animali feriti - o malati - recuperati in mare principalmente dai pescatori. Collisioni, ami, inquinamento sono i pericoli maggiori per la tartarughe Caretta Caretta, specie fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.
Insieme a Daniela, che da vent'anni vive su quest'isola, si alternano volontari provenienti da tutto il mondo. Un centro che è anche all'avanguardia per la chirurgia grazie al professor Antonio di Bello, professore associato e docente di Patologia chirurgica alla Facoltà di Medicina veterinaria dell'Università di Bari. La struttura, che è visitabile ogni giorno dalle 17.00 all 20.00, vive grazie a donazioni di privati. Per cui, se volete dare un contributo... questo è il loro sito Facebook.
Cristiano Tinazzi
p.s.: le riprese dell'isola di Lampedusa con il drone sono una gentile concessione di Visit Lampedusa Today - Grazie