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Oro in polvere per i trafficanti

Aumentati nel 2017 i sequestri di cocaina ed eroina in Ticino, cantone-corridoio per il transito di stupefacenti. "Nascondigli sempre più sofisticati"

  • 17 novembre 2017, 07:07
  • 8 giugno 2023, 12:58

Ticino... stupefacente

RSI/Ludovico Camposampiero e Fabio Salmina 17.11.2017, 06:30

Sette anni di carcere inflitti ad un trafficante italiano pizzicato con ben 15 chilogrammi di cocaina purissima: il caso approdato in aula di recente e solo uno fra tanti ma testimonia come il 2017 sia stato un anno caldo sul fronte della lotta alla droga in Ticino. I sequestri di polvere bianca e quelli di eroina sono infatti aumentati. La polizia cantonale conferma l’incremento senza però fornire cifre esatte (“verranno comunicate tramite i rendiconti annuali”), ma secondo i dati raccolti da RSINews nei primi 10 mesi dell’anno sono stati sequestrati: una ventina di chili di cocaina (l’anno scorso 7 kg) e 6-7 chili di eroina, contro i 5 sui quali polizia e guardie di confine hanno messo le mani nel 2016.

“Molti di questi sequestri sono scaturiti da controlli casuali, dall’istinto di chi opera sul campo”, ci spiega il commissario capo Andrea Lurati, responsabile della sezione antidroga della polizia cantonale. “Altri, anche molto ingenti, sono invece frutto dell’attività investigativa”. Di appostamenti e scambi di informazioni. Di soffiate e di indagini che sfociano in arresti e sequestro della merce, che una volta riversata in strada avrebbe fruttato centinaia di migliaia, a volte milioni di franchi.

Un corridoio per la droga – Posizionato al centro dell’Europa, il Ticino si conferma un corridoio per la droga che viaggia su gomma, nascosta in veicoli che transitano lungo la rete viaria del cantone prima di valicare le Alpi o attraversare la frontiera. E proprio per questo motivo il grosso degli stupefacenti sequestrati è solo di passaggio: “Ci sono però delle fette, più o meno ingenti a dipendenza degli anni, destinate alla piazza ticinese”.

I panetti di cocaina ed eroina vengono il più delle volte nascosti in speciali ricettacoli: “Non è una novità, ma oggigiorno ci troviamo confrontati con nascondigli sempre più sofisticati e difficili da scoprire”, spiega il commissario capo. Non più semplici doppifondi o serbatoi modificati, ma vani high-tech costruiti da professionisti. Lavori che presuppongono una regia ben organizzata e soprattutto soldi. Tanti soldi.

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Il ritorno degli spacciatori albanesi - Sono molteplici i profili di chi ha le mani in pasta nella compravendita di droga. Ci sono organizzazioni, specialmente italiane e dell’Est Europa, che controllano il commercio su larga scala ma anche trafficanti di alta caratura che gestiscono gli affari direttamente dal Ticino.

Un fenomeno al quale si è assistito negli ultimi anni è il ritorno in Ticino degli spacciatori albanesi. Emissari dei capibanda che danno ordini da casa, comodamente, inviando periodicamente i loro uomini a sud dell’Alpi. Il perché di questo ritorno? “È difficile dare una risposta certa. Di sicuro c’è una domanda. E dove c’è domanda c’è l’offerta".

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Cocaina per tutti, eroina per i soliti - Il consumo di cocaina è oggi diffuso in tutte le classi sociali e in tutte le fasce di età, spiega Lurati: “Tutti se la possono permettere”. Stabile invece il consumo di eroina, sostanza il cui consumo è marginale fra i giovani e riguarda prettamente persone di una certa età.

Droghe sintetiche: nuova minaccia - Gli uomini dell’antidroga sono rodati per contrastare il traffico delle droghe tradizionali. Ci sono, tuttavia, nuove sostanze che fanno paura: gli oppiacei sintetici, molto più subdoli e potenti della normale eroina. Droghe come il Fentanyl, reperibile online, specialmente sul darkweb, sbarcato in molte città d’Europa e di cui in Ticino ne è stata sequestrata una grossa partita lo scorso anno.

Lurati, tuttavia, rassicura: “Non c’è una situazione di allarme e non c’è stato un aumento dei traffici di questa sostanza. Ma teniamo la guardia alta e cerchiamo di cogliere i segnali che provengono dalla piazza”.

Ludovico Camposampiero

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