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Paulina che sogna un bosco

Giustizia climatica e verde per tutti. Le parole d’ordine di Paulina Sanchez, attivista che lotta in Messico, dove di ambiente si può morire

  • 3 gennaio 2020, 07:14
  • 9 giugno 2023, 20:15

Il verde di Paulina - La foresta che cresce (4)

RSI/Gilberto Mastromatteo 03.01.2020, 06:45

Aveva 14 anni Paulina Sanchez, quando per la prima volta si è avvicinata ai temi dell’ambiente. Fu un giovanissimo Felix Finkbeiner (di cui abbiamo raccontato la storia nella prima puntata della serie), in visita alla sua scuola in Messico, che la convinse a prendere parte a Plant for the Planet. Oggi la penisola dello Yucatan è il primo serbatoio di alberi per l’organizzazione. Il progetto di punta, con milioni di nuovi alberi piantati negli ultimi anni.

Ma l’attività di Paulina non si esaurisce nel creare foreste. La giovane messicana è stata, infatti, una delle prime attiviste a denunciare il rischio in cui si trovano ad operare gli ambientalisti, in America latina. Oggi i caduti per la difesa dell’ambiente sono decine e aumentano sempre più.

Il diritto di difendere l'ambiente... restando vivi!

Tanto che, per salvaguardarne l’azione, è stato stilato l’accordo di Escazù, un protocollo continentale per la giustizia ambientale, che lo scorso anno è stato ratificato da 12 Paesi latino-americani, tra cui il Messico. L’obiettivo è quello di farne la base per garantire a tutte le generazioni il diritto ad un ambiente sostenibile.

Gilberto Mastromatteo

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