Al pianterreno di un vecchio motel costruito durante il periodo austro-ungarico ha sede Srebrenica Wave, un club che organizza concerti rock, oltre a eventi culturali. Lo coordinano Muamer Civić e Miroslav “Mix” Andrić.
Muamer è bosgnacco, Mix è serbo. Per loro la questione etnica, pretesto principale del conflitto di Bosnia e fattore divisivo anche del dopoguerra, non ha rilevanza. Muamer e Mix sono amici, hanno una loro band (si chiama Afera) e si danno molto per fare di Srebrenica Wave, un posto che abbia un impatto. Da un lato, vogliono costruire un piccolo microcosmo che ricordi un po’ la vecchia Jugoslava, paese multiculturale e tollerante. Dall’altro, intendono creare un punto di riferimento per i giovani, pochi a dire il vero, rimasti a vivere a Srebrenica e nel territorio circostante, molto avaro di opportunità.
Srebrenica Wave è una piccola storia – la terza delle quattro che Oltre la News dedica a Srebrenica – di resistenza culturale, un tentativo di dare un’immagine positiva a una città altrimenti conosciuta solo per i fantasmi del passato.
Matteo Tacconi - Ignacio María Coccia
(3 – continua)