Svizzera, radicalizzata, pentita
Viveva a Losanna e poi è partita per la Siria e raggiungere i combattenti dell'Isis - Vorrebbe tornare, ma per lei le porte sono chiuse
Ha una trentina d'anni, è losannese, l’abbiamo chiamata Haymaa perché non vuole che si sappia il suo vero nome. Con la bimba di due anni è rinchiusa nel campo di detenzione di Roj, nel nord della Siria, non lontano dalla frontiera irachena.
Haymaa è andata con il marito a Raqqa nel 2015 per raggiungere le file di Daesh, l’Isis. Accetta di parlarci davanti a un microfono ma non a una telecamera, per raccontarci la sua storia e quello che presenta come il suo pentimento sincero. Dice di non essersi resa conto all’inizio della vera identità dell’Isis e che né lei né suo marito (che è in prigione con altri “foreign fighters” ) hanno mai combattuto. La testimonianza che vi proponiamo è quella di una delle tante giovani radicalizzate in Occidente che hanno deciso di andare a vivere nel cosiddetto califfato, e che ora si ritrovano senza un futuro.
- L'intervista integrale alla losannese radicalizzata di Roberto Antonini
Roberto Antonini
Tutti i reportage: 27 maggio - 31 maggio