Covid-19, revocate quasi tutte le restrizioni

Il presidente della società di commercianti di Lugano, Rupen Nacaroglu si è espresso ai microfoni della RSI dopo il “via libera” del Consiglio federale: “C’è molta soddisfazione, le nuove decisioni sono state un segnale di forte ottimismo che mi auguro che i commercianti colgano. La fine del porto della mascherina darà serenità e un input positivo - spiega - Nelle ultime settimane il telelavoro ha danneggiato i commerci durante la settimana di negozi e ristoranti del luganese, c’era chi lavorava meglio la domenica che il lunedì, ma ora guardiamo al futuro con ottimismo”.

Il presidente dell’USAM, Fabio Regazzi: “Siamo soddisfatti, non solo a nome delle piccole e medie imprese, ma penso sia una rivendicazione della società tutta, dopo anni di momenti difficili - spiega ai microfoni della RSI - Penso che sia importante non dimenticarci delle persone più esposte e fragili, bisogna tutelare nel limite del possibile”.

Il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Manuele Bertoli, commenta le decisioni del Consiglio federale ai microfoni della RSI: “Prendiamo atto delle indicazioni del Consiglio federale, avevamo indicato durante la consultazione di mantenere la mascherina all’interno dei negozi e nei luoghi chiusi, ma non ci opporremo - spiega - L’obbligo legale non c’è più, ma chi vuole potrà comunque indossare la mascherina, anche all’interno delle scuole”. Proprio oggi infatti il Consiglio di Stato ha deciso di abrogare il decreto esecutivo del 3 gennaio 2022 sui provvedimenti in materia di contenimento del contagio da Covid-19 nelle scuole, ovvero l’obbligo della mascherina a scuola.

Le strutture ospedaliere rimangono attente, spiega ai microfoni della RSI il dottor Mattia Lepori, dell’Ente ospedaliero cantonale: “C’è stato un miglioramento della situazione epidemiologica, difficile valutare le conseguenze di queste nuove scelte. L’abolizione del Covid Pass non avrà una grossa incidenza sui contagi, l’abolizione delle mascherine generalizzata avrà forse delle conseguenze sulla persone vulnerabili - conclude - Consiglio di continuare a portarla senza vergogna e senza timore”.

Michele Foletti, sindaco di Lugano, si esprime sulla decisione di rimuovere quasi tutte le restrizioni da parte del Consiglio federale: “Ci cambierà molto la vita questa decisione, possiamo riaprire tutto senza limitazioni - spiega - Grazie a questa scelta abbiamo tempo per poter portare a termine l’organizzazione degli aventi più importanti, spero che torni la fiducia nella popolazione e quella voglia di incontrarsi e socializzare”.

Luca Merlo, il presidente di Gastro Bellinzona e Alto Ticino, esprime la sua gioia ai microfoni della RSI: “Aspettavamo questa notizia e siamo molto contenti, ora aspettiamo che arrivi anche chi non aveva il certificato - racconta - Anche i locali notturni che potevano lavorare solo con il 2G+ erano molto limitati, da domani avranno via libera. C’è voglia di ripartire e siamo tutti contenti”.

Il Consiglio di Stato ticinese ha accolto positivamente la decisione del Consiglio federale di revocare buona parte delle misure imposte per combattere la pandemia. Il Governo ticinese, in un comunicato, afferma di guardare con fiducia al futuro. “Grazie a un buon grado di immunità, alla responsabilità individuale e all’esperienza acquisita possiamo ora continuare a convivere con il virus senza ulteriori provvedimenti”. La prudenza resta però essenziale e la campagna cantonale di sensibilizzazione passa al colore blu.

Il Consiglio federale ha deciso diverse misure di aiuto per attenuare le conseguenze economiche della diffusione del coronavirus, alcune di queste cadranno. Alain Berset: “Le misure di aiuto finanziario cambieranno. Alcune categorie di persone riceveranno ancora gli aiuti fino a fine giugno, come le persone vulnerabili o chi lavora nel settore degli eventi, molto colpito, che necessitano ancora di un sostegno”.

“La circolazione del virus resta alta e noi vogliamo continuare a proteggere i più vulnerabili, ci vuole responsabilità individuale - spiega il consigliere federale Alain Berset - Abbiamo imparato molto ma questo virus non passerà, dobbiamo restare attenti insieme ai cantoni per poter riattivare se necessario le strutture, ma se tutto andrà bene al più tardi a fine marzo torneremo alla situazione normale”. “Una fase importante ora giunge al temine - conlude - e possiamo essere ottimisti nei confronti del futuro”.

Ignazio Cassis: “Questa nuova fase chiede a noi tutti una capacità di adattamento per convivere con questo virus e il Consiglio federale sta cercando un equilibrio per affrontare questo virus, bisogna ritrovare più libertà, ma anche più responsabilità- continua - Lancio quindi un appello al rispetto nei confronti del prossimo quando le persone decidono di continuare a proteggersi indossando la mascherina”.

Il Governo ha infine deciso di mantenere in vigore fino al 1° aprile l’ordinanza Covid-19; se la situazione epidemiologica evolverà in maniera positiva, come previsto, sarà abrogata in quella data e si ritornerà alla situazione normale. Lo stesso giorno finirà anche il mandato di consulenza della Task force scientifica, che avrebbe dovuto proseguire fino alla fine di maggio.

Data la tuttora forte circolazione del virus, il Consiglio federale ha deciso di mantenere l’obbligo di isolamento per cinque giorni per le persone che risulteranno positive al test per il Covid-19.

Rimane inoltre invariato l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie.

Questi provvedimenti resteranno in vigore fino alla fine del mese di marzo, ma potrebbero essere revocati anticipatamente a seconda della circolazione del virus.

Ignazio Cassis, il presidente della Confederazione, apre la conferenza stampa: “Il 16 marzo 2020 il Consiglio federale dichiarava la situazione straordinaria, oggi 16 febbraio 2022, il Consiglio federale revoca la maggioranza della misure in vigore - spiega - L’evoluzione della pandemia è favorevole e ci permette di fare un passo verso la normalità, vediamo la luce alla fine del tunnel”.

“Il 2 febbraio il Consiglio federale aveva posto in consultazione due varianti per la revoca dei provvedimenti ancora in vigore. La netta maggioranza dei partecipanti si è dichiarata fondamentalmente favorevole alla revoca immediata della maggior parte dei provvedimenti, pronunciandosi al contempo per il mantenimento dell’obbligo della mascherina nelle strutture sanitarie e sui trasporti pubblici fintanto che il numero dei contagi resterà elevato”, dichiara il Consiglio federale in un comunicato stampa.

La situazione epidemiologica è in costante miglioramento, afferma il Consiglio federale: “Grazie all’alto tasso d’immunità della popolazione, nonostante la circolazione ancora forte del virus un sovraccarico del sistema sanitario è sempre più improbabile. Il Consiglio federale, che dal maggio del 2021 modula i propri provvedimenti secondo le capacità del sistema sanitario, ritiene quindi date le condizioni per una rapida normalizzazione della vita economica e sociale. Dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, revoca pertanto la maggior parte dei provvedimenti contro la pandemia”.

Il Consiglio federale ha comunicato oggi, durante una conferenza stampa da Berna, che da domani, giovedì, cadranno quasi tutte le restrizioni ancora in vigore per lottare contro la diffusione del Covid-19. Resterà in vigore fino alla fine di marzo soltanto l’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie

Da domani, 17 febbraio, negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno quindi di nuovo accessibili senza mascherina né certificato Covid. Cadono anche le limitazioni per gli incontri privati.

Revocato anche l’obbligo di indossare la mascherina sul posto di lavoro e la raccomandazione del telelavoro.

Sono 21’032 le nuove infezioni da coronavirus accertate in Svizzera fra ieri e oggi. I dati comunicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) indicano quindi 10 ulteriori decessi legati alla malattia e 120 ulteriori ospedalizzazioni.

Ancora in calo, come ricoveri, contagi e decessi, anche il tasso di positività emerso dagli esiti dei test di accertamento del virus: dai risultati di 75’611 test è emerso un tasso del 27,8%, a fronte del 33,9% rilevato la settimana scorsa.

Fissata per le 14.00 la conferenza stampa del Consiglio federale. Saranno presenti a Berna il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e consigliere federale e responsabile della sanità pubblica Alain Berset, che dovrebbero comunicare, secondo le ultime indiscrezioni, la cancellazione di quasi tutte le misure legate alla lotta contro il Covid-19.

La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta, a partire dalle 13.50, su RSI LA1 e in streaming sul sito www.rsi.ch e sul profilo Facebook di RSINews.