Altre 7 persone hanno perso la vita in Svizzera a causa del Covid-19. I dati concernenti le ultime 24 ore indicano inoltre 1'169 nuovi casi d'infezione e 61 ulteriori ricoveri.
Esattamente un anno fa veniva ufficializzato il primo caso in Svizzera d'infezione da SARS-CoV-2. E si trattava, ricordiamo, del contagio contratto da un ticinese che si era recato in Lombardia, dove stava esplodendo la propagazione del nuovo coronavirus. Da allora più di 23'000 persone hanno dovuto essere ospedalizzate dopo l'insorgenza del Covid-19. E il bilancio delle vittime in Svizzera si attesta a più di 9'200 decessi imputabili alla patologia.
A distanza di un anno da allora, e sullo sfondo della campagna di vaccinazione in corso, il Governo ha disposto una prima serie di allentamenti alle misure protettive imposte per affrontare l'erompere della seconda ondata: riapertura delle attività commerciali non essenziali, di musei e archivi, di impianti sportivi e strutture per il tempo libero all'aperto. E sempre all'aperto ci sarà la possibilità di incontri e riunioni fino a 15 persone al massimo.
Ma l'attesa sempre imposta agli esercizi della ristorazione resta al centro di vivaci critiche. Durissima la reazione di GastroSuisse, che denuncia una situazione sempre più insostenibile per il settore e chiede rapidi indennizzi per gli esercizi colpiti dalla crisi. Sul piano delle reazioni politiche, UDC e PLR esprimono delusione, mentre la sinistra e il centro, pur con accenti diversi, condividono la linea del Consiglio federale
di Yara Rossi, Alex Ricordi, Elena Boromeo, Massimiliano Angeli