La 53esima edizione della Biennale Teatro - per guardare al futuro – s’ispira al passato. Del resto a dirigerla c’è un attore, Willem Dafoe, una star hollywoodiana i cui esordi hanno però radici nel teatro sperimentale americano degli anni ’70. E «Il teatro è corpo, il corpo è poesia» è la frase manifesto di questa edizione, un titolo che dichiara fin dall’inizio il ruolo del corpo dell’attore, della sua presenza scenica, ma anche di come attraverso i corpi si possa immaginare un confronto generazionale.
Gardi Hutter, la clownessa di Arzo che ripropone Giovanna d’ArpPo, Milo Rau con il suo teatro politico e radicale che ha conquistato la scena europea e l’attrice grigionese Ursina Lardi alla quale la Biennale 2025 ha assegnato il Leone d’argento, gli alfieri della scena teatrale rossocrociata in Laguna.
A quasi una settimana dall’inaugurazione, torniamo a Venezia con la collega Monica Bonetti.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703908