La puntata di Bourbon Street di oggi è dedicata interamente al “solo” nel jazz. Può sembrare una contraddizione per una musica che si basa generalmente sul cosiddetto “Interplay”, ovvero sulla comunicazione tra gli artisti che prendono parte a un atto collettivo. Ma spesso il “solo” rappresenta proprio una sintesi, magari di anni passati assieme ad altri artisti, radunati nel proprio spazio intimo, dove il proprio strumento deve dialogare nient’altro che con sé stesso.

Ed è il caso di Kind Of..., ovvero il primo album in piano solo del grande pianista jazz italiano Antonio Faraò ospite della puntata odierna, dove l’artista romano mette in campo le sue abilità presentando sia composizioni originali sia rielaborazioni di brani classici del jazz. Una sorta di “diario armonico” e un’opera matura che mette in luce il suo lirismo, la sua inventiva armonica e una “anima” più profonda e introspettiva rispetto al suo abituale stile energico ed esplosivo. E poi andremo alla scoperta di altri artisti che mescolano i linguaggi delle musiche tradizionali della terra d’appartenenza con un approccio inventivo e libero, tipico del jazz, come l’arpista colombiano Edmar Castaneda e il mandolinista brasiliano Hamilton de Hollanda. Per concludere, una chicca in contrabbasso solo del funambolico polistrumentista israeliano Adam Ben Ezra.