Molti anni fa un giornalista chiese a Thelonious Monk quale musica gli piacesse ascoltare. Monk rispose: «amo tutta la musica». Il giornalista, insoddisfatto della risposta o soltanto a caccia di uscite sensazionali, insistette: «anche la musica country?» E Monk, come sempre serafico e imperscrutabile: «quale parte di ciò che ho appena detto non hai capito?»
L’uscita di Monk è spesso citata da Michael Balzary, in arte Flea, bassista del gruppo rock dei Red Hot Chili Peppers, il quale è nato, prima ancora come musicista punk, come cornettista jazz. Questo amore o fantasma di gioventù è tornato ad affacciarsi di recente al punto che Flea ha pubblicato un brano jazz accompagnato da alcuni dei migliori solisti jazz in circolazione, un brano che annuncia un nuovo disco in uscita il prossimo anno.
Cominceremo da qui la puntata di Bourbon Street, per poi esplorare altri territori di confine. Il progetto del gruppo Guano Padano ad esempio, un trio formato da Alessandro “Asso” Stefana, Danilo Gallo e Zeno De Rossi, che ospita su un nuovo disco nientemeno che Enrico Rava. Non meno stimolante il progetto del gruppo marocchino basato a New York Saha Gnawa, che dal canto suo ospita musicisti jazz di spicco come Donny McCaslin, Nels Cline o Gilad Hekselman. O ancora il gruppo libanese SANAM – sentito l’estate scorsa in quel di Roveredo ospite del Grin festival – che torna con un nuovo lavoro, Sametou Sawtan per la prestigiosa etichetta indipendente Constellation Records. E, sempre in ambito di musica indipendente che flirta con il jazz, tempo permettendo, presenteremo anche il nuovo lavoro del gruppo Tortoise di Dan Bitney, John Herndon, Douglas McCombs, John McEntire e Jeff Parker.
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