Max Horkheimer (sinistra) con Theodor Adorno (destra)
Geronimo

Pensare Adorno oggi

di Michela Daghini

  • © Jeremy J. Shapiro / Wikipedia
  • 17.12.2019
  • 20 min
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  • Scienze umane e sociali
  • Letteratura

Era dedicata al pensiero di Theodor W. Adorno la quinta edizione degli Incontri internazionali Max Horkheimer, che ha chiamato studiosi di fama internazionale da tutta Europa alla Biblioteca cantonale di Locarno per tre giornate di studio. L’interrogativo da cui si sono sviluppati gli interventi di questo ormai tradizionale appuntamento, reso possibile dalla Fondazione Max Horkheimer e come sempre ideato e diretto dal filosofo Nicola Emery, era quello che ha dato il titolo all’edizione, ovvero: cosa significa pensare dopo Auschwitz? Un invito a riflettere su quelli che restano i compiti e le possibilità di senso della cultura in un orizzonte storico segnato dallo sterminio amministrato di milioni di persone. Un interrogativo di drammatica attualità, visto che dai campi concentrazionari e di tortura, da allora, non ci si è mai interamente liberati.

Sono intervenuti tra gli altri il sociologo Carlo Bordoni, per parlare di modernità e olocausto secondo Zygmunt Bauman; Carlo Salzani, che ha tematizzato il rapporto fra Adorno e la critica delle biopolitica; gli studiosi Virginio Pedroni e Ugo Balzaretti, il francofortese Olivier Voirol, e due fra i maggiori specialisti in assoluto di Adorno, il sociologo tedesco Stefan Müller Doohm, autore fra l’altro di una biografia di Adorno tradotta in molte lingue, e il filosofo Stefano Petrucciani, professore ordinario alla Sapienza di Roma. Il convegno si è chiuso con le conferenze sull’arte e l’estetica, tenute dal filosofo Giovanni Matteucci, curatore della edizione italiana della Teoria Estetica di Adorno e da Daniel Payot (Strasburgo), autore fra l’altro di un recente studio su Adorno dal titolo "Constellation et utopie".

Abbiamo incontrato, oltre a Nicola Emery, alcuni relatori.

Per un accenno bibliografico segnaliamo, a cura di Nicola Emery, "Automazione e teoria critica. A partire da Friedrich Pollock", che raccoglie i contributi dei maggiori studiosi dell’Autore, per Mimesis 2018, nella collana di Mimesis dedicata agli atti degli Incontri internazionali Max Horkheimer; e di Nicola Emery segnaliamo anche "Per il non conformismo. Max Horkheimer e Friedrich Pollock: l’altra Scuola di Francoforte", per Castelvecchi. E ancora di Paola Gnani, "Scrivere poesie dopo Auschwitz. Paul Celan e Theodor W. Adorno", per la casa editrice Giuntina, mentre di Stefano Petrucciani Introduzione ad Adorno, per Laterza , e Dialettica negativa. Theodor Adorno, per Einaudi, e infine la biografia del filosofo scritta da Stefan Mueller Doohm per Carocci, "Theodor Adorno. Biografia di un intellettuale".

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