Quando si parla di scacciapensieri ci si pone frequentemente due domande: "Da dove viene?" e “da dove deriva il nome?”
Uno degli aspetti impegnativi della ricerca sugli strumenti popolari è la mancanza di materiale di riferimento con cui lavorare. I primi studiosi dello scacciapensieri semplicemente non ritenevano lo strumento degno di commento, o se lo ritenevano era spesso in termini derisori, non meritevole di uno studio. Tuttavia, disponiamo di informazioni sufficienti per comprendere uno strumento fabbricato e suonato in tutto il mondo, costruito da artigiani o prodotto in serie in numerose forme che riflettono il materiale a disposizione dei costruttori, e di origine antica.
Grand Bazaar in due puntate cercherà di tracciare la storia di questo antico strumento assieme all’etnomusicologo Alessandro Zolt, giovane ricercatore che ha pubblicato per i tipi di LIM, "La ribeba in Valsesia, nella storia europea dello scacciapensieri".
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