Chitarra
La Recensione

Electric Radius in concerto a Milano 

“Musica da camera moderna. Undici chitarre e una violectra”

  • 30.05.2025
  • 14 min
  • Franco Fabbri
  • iStock
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Electric Radius è una delle formazioni che negli anni, a partire dal 1985, sono emerse dai corsi di Guitar Craft ideati e condotti da Robert Fripp, allora già noto non solo come fondatore e animatore (compositore, chitarrista, produttore, leader indiscusso e indiscutibile) dei King Crimson, ma anche come protagonista di progetti realizzati insieme a Brian Eno o da solo, ispirati alla lontana dai lavori di Terry Riley e Steve Reich degli anni Sessanta, e di versioni ridotte, trasportabili, della sua musica per gruppi, lontana dal gigantismo del primo progressive rock. La storia del Guitar Craft è raccontata nel libro Il Guitar Circle, che raccoglie tutti gli scritti di Fripp, un volume di poco meno di seicento pagine, appena uscito in edizione italiana. Così Fripp descrive il Guitar Craft nel libro: «… è tre cose: un modo per sviluppare un rapporto con la chitarra; un modo per sviluppare un rapporto con la musica; un modo per sviluppare un rapporto con se stessi». Nei corsi di Guitar Craft, si impara, prima di tutto, a respirare, a stare seduti e ad assumere una posizione corretta. Poi si mettono le mani su una chitarra, di solito una chitarra acustica con corde di metallo. Gli apprendisti si mettono in cerchio, o in più cerchi concentrici: una delle pratiche più caratteristiche è la “circulation”, in cui un suonatore lancia un suono, subito seguito dal suo vicino, e così via, finché i suoni hanno compiuto rapidamente un giro intero. Ai primi di maggio si è tenuto uno dei corsi di Guitar Craft, in provincia di Bergamo, e i musicisti presenti (molti) hanno tenuto un concerto, a Castione della Presolana, sotto il nome di Orchestra of Crafty Guitarists, con la partecipazione di Fripp. Il quale aveva avuto nei giorni precedenti un malore, che riteneva lieve e passeggero: era invece un infarto, e i medici di Bergamo gli hanno salvato la vita, come i media hanno ampiamente riportato. Dopo le cure, Fripp era di nuovo al suo posto, nel cerchio dei chitarristi. Esistono varie documentazioni discografiche del lavoro della Guitar Craft: soprattutto i due album della League of Crafty Guitarists, usciti nel 1991 e nel 1995, ai quali abbiamo attinto per questa recensione.
Electric Radius, il gruppo ascoltato l’8 maggio in un piccolo centro culturale milanese, è uno dei germogli del tronco della League, formato in parte da musicisti della formazione principale, in parte da allievi dei corsi: Michele Agazzi (Ita), Steve Ball (Usa), Alessandro Bruno (Ita), Udo Dzierzanowski (Ger), Brad Hogg (Usa), Fernando Kabusacki (Arg), Shinkuro Matsuura (Jpn), Marco Moreira (Sp), Luciano Pietrafesa (Arg), Dev Ray (Usa), Cathy Stevens (Gb), Mikael Weichbrodt (Sve).
Il repertorio attinge a quello della League (brani di Fripp e di altri autori, anche fra gli allievi): nel caso dell’Electric Radius brillavano, assieme ai “classici” della League, anche le versioni di due pezzi forti dei King Crimson, Red e Thrak, e un arrangiamento della famosa By This River di Brian Eno (Nanni Moretti la usò ne La stanza del figlio), cantata dalla giovane figlia di un membro argentino del gruppo. La perfezione e lo spirito delle esecuzioni dell’Electric Radius, indistinguibili da quelle della League, sono la testimonianza migliore della potenza del metodo di Fripp. La prossima volta li vogliamo sentire in una grande sala da concerto, gremita: al privilegio di averli ascoltati insieme a un’altra ventina scarsa di spettatori possiamo anche rinunciare.

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