È stato il papa degli ultimi, davanti alla sua tomba, a Santa Maria Maggiore a Roma, le code dei fedeli per rendergli omaggio sono chilometriche. Il pontefice deceduto il 21 aprile ha segnato il cuore di moltissimi fedeli e non praticanti, ha centrato in pieno con il linguaggio semplice ed efficace, ha affrontato temi difficili da declinare nei corridoi dei palazzi vaticani, tanto da essere addirittura etichettato come “papa comunista”, e, sia da cardinale in Argentina sia da Papa a Roma, ha sempre mantenuto un forte impegno politico.
Cosa resterà del percorso unico e inedito per la Chiesa cattolica (fin dal nome scelto una volta eletto) di Papa Francesco? Numerosi cardinali, in questi giorni, si sono spinti a fare presente che Bergoglio ha superato il punto di non ritorno, che la Chiesa non sarà più la stessa dopo il suo mandato, che l’eredità di Francesco durerà a lungo.
Ma i papi cercano sempre di imporre una propria strada, di disegnare nuove rotte navigabili nel mare della Cristianità, non di copiare i predecessori. Con l’On. Rosy Bindi, azione cattolica e partito democratico, Il Prof. Loris Zanatta, autore di Bergoglio una biografia politica (Laterza) e il decano della facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, Prof. Matthew Hibberd.
Nel segno di Francesco
Laser 22.04.2025, 09:00
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