Sono stati chiamati “Anni ruggenti“ e, in effetti, gli anni Venti del Novecento hanno rappresentato un decennio talmente “dirompente” dal punto di vista sociale, culturale e politicoda meritarsi quell’appellativo.
Quel giovedì primo gennaio che inaugurò il decennio, nelle speranze di tutti, fu infatti considerato il momento di svolta rispetto agli anni che si chiudevano, anni che avevano visto realizzarsi la carneficina della Prima Guerra mondiale. Tali speranze, unite al desiderio di lasciarsi alle spalle i tempi bui appena trascorsi, fecero sì che soprattutto nei paesi occidentali (ma non solo), si affermasse la voglia di cambiamenti radicali in ogni ambito della vita.
Non si può però ricordare quel decennio solo come “l’età del jazz” e della spensieratezza, perché non fu così. Le contraddizioni insite in ogni periodo storico, e quindi anche in quel decennio, rendevano impossibile qualsiasi illusione sull’inizio di quell’era di pace che molti auspicavano. Non ci si può dimenticare, ad esempio, che in quegli stessi anni si affermò il fascismo in Italia e che la crisi conseguente al crollo della Borsa di Wall Street nel 1929, nel decennio successivo avrebbe gettato nel caos le economie di mezzo mondo rendendo facile l’avvento del nazismo in Germania e poi la Seconda Guerra mondiale. Ecco perché in molti hanno parlato degli anni Venti come di un decennio di ricreazione: un inconsapevole momento di “respiro” tra la fine della prima guerra mondiale e le crisi degli anni Trenta.
Di questi anni Romano Giuffrida ne ha parlato con Bruno Cartosio, americanista; Gianpiero Piretto, storico della cultura sovietica; Gaia Perini, docente di storia e cultura della civiltà cinese; Massimo Storchi, storico; Gino Ruozzi, docente di letteratura italiana; Elisabetta Trincherini, storica dell’arte; Mauro Casadei Turoni Monti, storico della musica; Massimo Bacigalupo, storico della letteratura inglese e americana; Maurizio Franco, musicologo; Enrica Morini, docente di moda contemporanea; Lorenzo Gandini, docente di estetica del cinema.
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