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Maurizio Maggiani

scrittore per caso, narratore per vocazione - di Romano Giuffrida e Giovanna Panigadi

Maurizio Maggiani





Maurizio Maggiani è oggi una delle voci più significative della letteratura italiana. Suoi libri come “Il coraggio del pettirosso”, “La regina disadorna” o “Il viaggiatore notturno” hanno vinto importantissimi riconoscimenti letterari: dal Premio Strega al Premio Campiello al Premio Ernest Hemingway. Eppure Maurizio Maggiani è diventato scrittore “per caso”; prima della pubblicazione del suo libro di esordio (“Màuri Màuri” del 1989) ha infatti svolto le attività più disparate come, ad esempio, rappresentante di pompe idrauliche, fotografo, insegnante, documentarista cinematografico. Grande affabulatore, nell’incontro avuto con Romano Giuffrida e Giovanna Panigadi, Maurizio Maggiani, dall’eloquio incontenibile e imprevedibile anche nella drammatizzazione fisica che ha dato alle sue parole (accompagnate sempre dal rumore dei suoi movimenti, del suo battere la mano sul tavolo, del “torturare” penne a sfera e accendini), ha ripercorso la storia della sua vita dagli anni dell’infanzia trascorsa a Castelnuovo Magra, nell’entroterra ligure in provincia di La Spezia, sino all’oggi passando per gli anni della contestazione studentesca che lo videro tra i protagonisti e, naturalmente, per quella seconda metà degli anni Ottanta, dove un amore non corrisposto e la severità di Franco Fortini lo indussero a diventare scrittore…

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