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Stefan Zweig (Vienna 1881-Pétropolis, Rio de Janeiro 1942) è uno degli intellettuali di spicco che animarono il dibattito negli anni della Prima guerra mondiale. Narratore, traduttore, mediatore culturale, nel novembre del 1917 ottenne un permesso dall'archivio di guerra di Vienna, dove prestava servizio, per recarsi in Svizzera a tenere alcune conferenze e ad assistere alle prove del suo dramma Geremia, messo in scena a Zurigo nel febbraio 1918. Zweig restò in Svizzera fino al marzo 1919, soggiornando prima a Zurigo e poi a Rüschlikon. Lo scrittore ripercorre gli eventi e gli stati d’animo di allora nella sua celebre autobiografia Il mondo di ieri, e in riferimento al periodo svizzero, di recente Mattia Mantovani – intervistato da Sabrina Faller - ha tradotto e curato, con il titolo Sull’orlo dell’abisso (ed. Dadò), i diari di Zweig, dai quali emerge come sia iniziato allora il percorso che dovrà condurlo al suicidio molti anni più tardi.
Di Sabrina Faller.
Prima emissione 16 luglio 2014
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