Era il 1959 quando l’artista praghese Štěpán Zavřel lasciò, con una fuga rocambolesca, il suo paese, arrivando in Italia come rifugiato politico. All’ “ovest” ampliò per un decennio la sua formazione, dapprima alla Facoltà di Belle Arti di Roma, poi a Monaco e a Londra, fino ad arrivare al fatidico 1968, anno di fermenti culturali e non solo, nonché anno in cui approdò in un piccolo paese del Veneto, Sarmede, in provincia di Treviso, dove decise di stabilire la sua vita, ristrutturando una cascina appena fuori dal paese, tra i boschi. Questa decisione fece di Sarmede un centro catalizzatore di artisti, da est e da ovest, che con Zavřel volevano formarsi e mettersi in dialogo. Da quella cascina nacque la Scuola Internazionale d’Illustrazione, tra le più celebri al mondo, che continua ad essere un fulcro di espressione creativa; a Sarmede nacque un Museo, dedicato al grande Maestro ceco; e nacquero due mostre imprescindibili per chi si interessa di illustrazione per l’infanzia: Il Sole ritrovato, e Le immagini della fantasia, che ogni anno parte da Sarmede e poi viene accolta da prestigiosi musei internazionali, giunta quest’anno alla sua 43ma edizione.
Dalla Tana del Bianconiglio siamo andati a Sarmede ad incontrare il Presidente della Fondazione Štěpán Zavřel, Uberto Di Remigio.
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