Sempre più spesso capita, in recenti uscite discografiche, di ascoltare voci cupe, metalliche, stravolte da un certo tipo di effetto elettronico che i più ferrati descrivono come “l’autotune”.
Nato come un semplice ma rivoluzionario software per correggere l’intonazione nella registrazione della voce, è presto diventato un effetto a sé stante, creando un preciso sound.
Ma che impatto ha avuto questo “doping” artistico sullo sviluppo della vocalità, sulla studio dell’intonazione non solo per i cantanti ma per chiunque si cimentasse con strumenti melodici (violino, clarinetto ecc ecc)?
Perchè questo abuso odierno dell’autotune come effetto sulla voce, che conseguenze porta nella qualità dell’ascolto, specialmente per i più giovani?
Lorenzo De Finti e Giovanni Conti ne parlano con Larsen Premoli, musicista e produttore, titolare e fondatore del Rec Lab Studio di Milano, e con Valentina Buttafarro, cantante, vocologo Artistico, Professional coach, Docente di Tecnica Vocale, Public speaking e Scrittura creativa.
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