Requiem di Mozart, Arte della Fuga di Bach, Turandot di Puccini e, quest’anno il secolo dalla decima sinfonia di Gustav Mahler quando l’editore Paul Zsolnay di Vienna pubblicava gli appunti.
Pagine di strepitosa bellezza eppure incompiute dagli stessi geni e portate a termine il più delle volte postume da allievi, amici o grandi musicisti. Il dilemma è grande: è stata una scelta giusta? O sarebbe stato meglio accontentarsi di quel che c’era di originale ai ini di una esecuzione?
Paolo Borgonovo e Giovanni Conti ne parlano con la critica musicale Gaia Varon e il direttore del magazine “Musica” Nicola Cattò .
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