Freddie Mercury al Live Aid
Voi che sapete...

Is this the real life? Is this just fantasy?

50 anni fa i Queen pubblicavano “Bohemian Rhapsody”

  • Ieri
  • 34 min
  • Martino Donth e Giovanni Conti
  • Imago Images
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Il 31 ottobre del 1975 usciva nel Regno Unito un singolo alquanto insolito: una composizione di 5 minuti e 56 secondi, con una struttura inconsueta, fatta di episodi e momenti rapsodici.

E il termine “rapsodia” figura anche nel titolo del brano in questione che incoronò definitivamente un certo gruppo britannico che già dal nome evoca la corona.

Bohemian Rhapsody compie 50 anni, ma il tempo conta poco per un brano che non invecchia, che suona fresco ogni volta che Freddie Mercury intona le prime note a cappella.

Ma Bohemian Rhapsody oltre ad essere un brano senza tempo, un capolavoro in perfetto bilico tra avanguardia, sperimentazione e pop nel vero senso della parola, è stato anche un’impresa rivoluzionaria per quanto riguarda la sua realizzazione tecnica. Registrata con 180 sovraincisioni vocali, rigorosamente su nastro magnetico, spinse al limite più estremo le possibilità tecniche dello studio di registrazione analogico.

Infinite le sfaccettature e gli spunti di cui parlare e da approfondire: il significato enigmatico del testo, l’altrettanto celebre video musicale e moltissimo altro.

Non possiamo che sfiorare la punta dell’iceberg in questa puntata di “Voi che sapete”.

Ma cercheremo di riflettere sul capolavoro dei Queen 50 anni dopo.

Martino Donth e Giovanni Conti saranno in compagnia di Gianluca Verga e Stefano Amerio, ingegnere del suono, produttore musicale e proprietario dello studio di registrazione Artesuono di Udine.

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