La musica di Johann Sebastian Bach, nato in quella che due secoli dopo la sua morte sarebbe diventata la Repubblica Democratica Tedesca, suonata dal violoncello di Mstislav Rostropovich il 9 novembre del 1989 davanti al muro di Berlino sancì ufficialmente, nel nostro immaginario collettivo, la fine di una divisione politica del mondo che è stata anche e soprattutto culturale e che, naturalmente, ha coinvolto e sconvolto quarant’anni di storia della musica. La musica di Hanns Eisler, che all’avvento del nazismo si rifugiò negli Stati Uniti e fu poi espulso in piena Guerra Fredda verso la Germania Est, diede vita all’inno di quella nazione. Il cantautore e poeta Wolf Biermann, nato ad Amburgo ma attivo nella DDR dal 1953, a causa dei suoi testi fu espulso dal paese nel 1976, compiendo quindi un tragitto inverso rispetto ad Eisler.
Non è difficile, insomma, ripercorrere la storia della DDR attraverso la musica: ne parleremo con il compositore Matteo Manzitti, direttore musicale dell'Eutopia Ensemble, e con il musicologo Franco Fabbri.
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