Il do di petto l’ha spuntata sul caffè espresso.
Il Comitato intergovernativo Unesco per il ciclo 2023 che dovrà decidere i nuovi inserimenti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, troverà, pertanto, sul proprio tavolo l’originale proposta italiana: “Con la candidatura del canto lirico, l’Italia punta al riconoscimento di una delle sue espressioni culturali più autentiche e originali”, ha commentato il ministro della Cultura della Repubblica, Dario Franceschini. Soddisfatti anche i promotori: la Fondazione Teatro Alla Scala di Milano, l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, l’Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione e Assolirica. Ma quali saranno i vantaggi di un’eventuale promozione? E da quali rischi si vuole proteggere una tecnica che ha superato indenne quattro secoli di vita. A Voi che sapete ne parliamo con il baritono e illustre didatta Bruno De Simone e con Carla Moreni, critica musicale del Sole 24 ore.
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