Il ritorno in palcoscenico a Basilea di un pezzo iconico per quanto semi-dimenticato del ‘900,"Intolleranza 1960" di Luigi Nono, apre una discussione sugli esiti di alcune scelte e indirizzi che la musica moderna ha seguito in maniera quasi fideistica dopo la seconda guerra mondiale. L’identificazione del compositore come demiurgo guidato dall'impegno civico prima e lavoratore a progetto poi, ha rimosso dal discorso musicale un tema che fino a Richard Strauss era stato sempre centrale: l’amore. Salvo per alcune rare eccezioni, di norma bollate come il risultato di passatismo codino, il linguaggio della musica contemporanea sembra non prestarsi a descrivere passioni intime e travolgenti amplessi. Ma è davvero così?
A Voi che sapete Davide Fersini e Giovanni Conti ne parlano con la responsabile scientifica e di ricerca presso la Paul Sacher Stiftung di Basilea, Angela Ida De Benedictis e con Nadir Vassena, responsabile del Master in composizione alla Scuola universitaria di musica del Conservatorio della Svizzera italiana.
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