Voi che sapete...

La parola in scena: come cambiano i libretti d’opera dal Settecento al XXI secolo

Quattro secoli di trasformazioni narrative, quattro ascolti per capire dove sta andando l’opera

Opera

Dalla sua nascita, l’opera occidentale racconta il mondo attraverso i suoi libretti: luoghi in cui si riflettono sensibilità, tabù, ideali e conflitti di ogni epoca. La nuova puntata esplora come i temi dei libretti cambino profondamente tra Settecento, Ottocento, Novecento e XXI secolo, attraverso quattro ascolti “spartiacque”.

Nel Settecento, il melodramma guarda alla mitologia, alla storia antica, al potere e alla morale. Il libretto è spesso strumento di equilibrio tra ragione e sentimento: da Metastasio all’evoluzione mozartiana con Le nozze di Figaro, che introduce la critica sociale e la complessità psicologica.

Nell’Ottocento, i libretti diventano specchio delle passioni umane e delle tensioni politiche. Il Romanticismo porta eroi tragici e destini assoluti, mentre con Verdi il teatro musicale si fa racconto civile. A fine secolo l’irruzione del Verismo (Mascagni, Leoncavallo) sposta l’attenzione su realtà quotidiane, marginalità, conflitto sociale.

Il Novecento frantuma ogni certezza: simbolismo, psicanalisi, alienazione, guerre. Da Wozzeck di Berg, con la sua profondità psicologica, a Stravinskij, Britten, Nono e Berio, i libretti interrogano l’identità, la società e il linguaggio stesso. L’opera si fa laboratorio esistenziale.

Nel XXI secolo, il libretto incontra nuovi temi: migrazioni, ambiente, scienza, memoria, digitale, identità di genere, autobiografia. L’opera dialoga con cinema, arti visive e storytelling contemporaneo, cercando nuove forme e nuove urgenze narrative.

La puntata attraversa queste svolte attraverso quattro ascolti emblematici — dal Settecento alla contemporaneità — per comprendere come il libretto resti il cuore pulsante dell’opera: lo specchio più fedele dei cambiamenti della cultura occidentale.

Con Alessandro De Rosa e Giovanni Conti, la compositrice, docente e Accademica di Santa Cecilia Silvia Colasanti e il drammaturgo Giuliano Corti.

Scopri la serie

Correlati

Ti potrebbe interessare