La musica non si ascolta più soltanto: si attraversa. Il Dolby Atmos, introdotto nel 2012 per il cinema con l’idea di superare la logica dei canali e proiettare i suoni nello spazio tridimensionale, è oggi una delle innovazioni più radicali nell’ascolto musicale. Una tecnologia che nasce per i blockbuster e che, in pochi anni, conquista anche gli studi di registrazione: dai primi mix sperimentali negli Stati Uniti e nel Regno Unito, fino alle esperienze italiane in cinema, conservatori e centri di ricerca acustica, dove la spazializzazione si sposa con la tradizione elettroacustica.
Sempre più progetti — spesso strumentali — vengono presentati in sale Atmos, planetari sonori o luoghi trasformati in installazioni immersive. Perché? Perché la musica, svincolata dai limiti stereo, può muoversi, avvolgere, respirare. Un ascolto che diventa esperienza meditativa e quasi fisica.
La puntata indaga come il Dolby Atmos stia cambiando il modo di comporre, produrre e presentare la musica, e come il pubblico reagisca a questa nuova profondità percettiva. Si tratta di un semplice avanzamento tecnico o di una trasformazione estetica destinata a ridefinire la musica stessa?
A discuterne saranno Alessandro De Rosa e Giovanni Conti, insieme al produttore e fondatore di Cassis Records, Matteo Cantaluppi, e al compositore per il cinema Pivio Pischiutta: un confronto per comprendere radici, presente e futuro di una tecnologia che ci invita, più che ad ascoltare, a entrare nel suono.
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