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Hackers russi: la Svizzera nel mirino 

Poco gradito l'intervento del presidente Zelensky al Parlamento federale 

  • 16.6.2023
  • 31 min
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È sempre più difficile riuscire a tenere il conto del numero di attacchi informatici che il nostro Paese sta subendo da diversi giorni a questa parte. Tra i siti colpiti quelli del Parlamento, dell’Amministrazione federale, delle FFS, di Svizzera turismo, e anche quelli di diversi cantoni e città, tra cui anche Losanna, Zurigo e Bellinzona.

Non si tratta di aggressioni anonime, visto che vengono preannunciate e commentate persino sul sito di messaggeria Telegram. A renderle pubbliche gli autori stessi, un gruppo di hacker russi chiamato NoName, che dice di muoversi per sostenere la guerra russa contro l’Ucraina. Negli ultimi mesi gli attacchi si sono susseguiti soprattutto nei paesi europei che sostengono in prima linea lo sforzo difensivo bellico dell’Ucraina.

Questa ondata di imboscate informatiche in terra elvetica ha preceduto, di alcuni giorni, il discorso che Volodymyr Zelensky ha tenuto ieri davanti al Parlamento svizzero. Un intervento in cui il presidente ucraino ha ringraziato la popolazione elvetica per non essere “rimasta indifferente alle sofferenze” e in cui ha esortato il nostro Paese a facilitare l’esportazione di armi e a organizzare un vertice per la pace.

Quanto è alta la pressione sulla Svizzera, a causa di questi attacchi informatici? E quanto il discorso di Zelensky riaccende il dibattito sulla neutralità elvetica?

Questi i due principali interrogativi dell’ultima puntata di questa stagione di Modem. Ne discuteremo con:

  • Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore informatico;

  • Sean Müller, politologo e docente all’U niversità di Losanna;

  • Alessandro Trivillini, responsabile del servizio di informatica forense della Supsi.

Modem su Rete Uno alle 08:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app RSINews e RSIPlay.

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