In burocratese viene chiamata “realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto”, nel concreto si tratta di dare una nuova fruibilità all’intero comparto, che rappresenta pur sempre il terminale di Alptransit nel Locarnese. Ogni giorno vi transitano circa 17mila500 passeggeri e 20mila veicoli privati.
Numeri che pesano sempre più sulla stazione ferroviaria e sulla viabilità di questo quartiere, situato in territorio di Muralto ma a due passi dal lago Verbano e dal centro storico di Locarno, una delle maggiori mete turistiche del Canton Ticino. Dopo discussioni, petizioni e progetti, che si protraggono ormai da oltre dieci anni, il Gran Consiglio ha deciso lo scorso mese di settembre di dare il proprio via libera alla realizzazione di questo nuovo nodo intermodale, voluto anche per facilitare ancor più l’utilizzo dei mezzi pubblici. Un progetto che prevede un investimento totale di 16 milioni di franchi - 7 versati dal Canton Ticino mentre oltre 5 giungeranno dalla Confederazione - contro cui però è stato lanciato un referendum dal comitato “Salviamo Viale Cattori”. Quasi 10mila le firme raccolte da chi ritiene che questo progetto sia troppo “impattante e penalizzante per territorio, ambiente e sicurezza”.
Si voterà il tutto il Ticino, il prossimo 15 di giugno. Noi ne discuteremo con:
- Renza De Dea, prima coordinatrice del comitato “Salviamo Viale Cattori”
- Cristina Zanini Barzaghi, gran consigliera e co-presidente del comitato “Sì alla porta d’accesso del Locarnese”
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