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Che macello

Una manifestazione pacifica che derapa in un’occupazione temporanea abusiva fa scattare lo sgombero e la demolizione parziale dell’ex macello

  • 31.5.2021
  • 40 min
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Ripristino della legalità o un agire foriero di imminenti scontri e violenza? Lo sgombero e la successiva demolizione di una parte dell’ex macello, sede del centro sociale il Molino, surriscalda oltremisura i rapporti tra il municipio e il mondo dell’autogestione.

Il tema torna prepotentemente al centro del dibattito politico, ma non solo, dopo la dimostrazione di forza da parte della città che da tempo aveva ormai decretato la fine dell’esperienza sociale all’ex macello ormai destinato ad altri contenuti.

Decine di poliziotti in tenuta anti sommossa, venuti a dar man forte alla polizia locale, provenienti anche dai cantoni di Vaud e Ginevra, la notte di sabato notte 29 maggio, hanno sgomberato i locali del centro sociale, per permettere subito dopo alle ruspe di demolire un’ala dello stabile, e impedire così il rientro degli autogestiti, che nel pomeriggio avevano prima partecipato a una loro manifestazione (non autorizzata) a sostegno dell’autogestione a Lugano, e poi simbolicamente occupato un altro stabile, vuoto da anni, sede un tempo dell’istituto della Fondazione Vanoni.

Un’occupazione illegale che è stato il pretesto, o la scintilla, per le autorità cittadine di far partire un enorme apparto di sicurezza, tra polizia comunale, cantonale e corpi di altri cantoni al fine di ripristinare la legalità.

Ma il giorno seguente, una nuova e rumorosa manifestazione, mista di frustrazione e rabbia, ha fatto capire che l’estate a Lugano sarà calda, con annunciate manifestazioni “per dare fastidio” e per rivendicare spazi adeguati all’autogestione.

Delle modalità e della legalità di un intervento quantomeno energico, del futuro dell’autogestione e della quiete cittadina Modem ne discute con:

Karin Valenzano Rossi, municipale PLR
Mattea David, consigliera comunale PS (e co-candidata alla presidenza sezionale del partito)
Costantino Castelli, avvocato più volte intervenuto a difesa dei molinari
Tiziano Galeazzi, consigliere comunale e gran consigliere UDC, co-relatore con Raul Ghisletta, in Gran Consiglio, di un rapporto commissionale (ormai superato?) che chiede(va) al Governo cantonale di individuare degli spazi di proprietà del Cantone per rimpiazzare lo stabile dell’ex macello.

Nella foto: Dietro il cancello chiuso, c'è il Municipio. Fuori, restano i calcinacci dell'ex macello, un'esperienza conclusa male.

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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