Sarebbero almeno 2'300 i russi arrestati durante le manifestazioni di questi giorni
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Putin sull'orlo del precipizio o perfetto stratega?

Sembrano aumentare il dissenso interno e le critiche da parte degli alleati di Mosca...

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  • 27.9.2022
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Martedì 27 settembre, è l’ultimo giorno valido per partecipare al referendum indetto da Mosca in quattro regioni ucraine nelle regioni sud-orientali del Paese. Una consultazione che le cancellerie occidentali hanno da subito definito “una farsa” e che dovrebbe permettere al Cremlino di annettere alla Russia quei territori e di dare avvio ad una nuova dinamica della guerra in corso ormai da più di sei mesi.

Tutto questo mentre continuano in tutta la Russia le manifestazioni di protesta contro la chiamata alle armi “parziale” decretata la settimana scorsa da Putin. In tutto, l’esercito russo mira ad arruolare 300mila militi per cercare di arginare le riconquiste territoriali delle forze armate ucraine.

Ma cosa sta succedendo davvero in Russia? Quali le tensioni interne al Paese? E quali le dinamiche diplomatiche tra il Cremlino e i suoi principali alleati? A cominciare dalla Cina, che nei giorni scorsi si è per la prima volta detta “preoccupata” da quanto sta succedendo in Ucraina, assumendo per la prima volta una posizione piuttosto critica nei confronti di Mosca.

Temi e interrogativi che affrontiamo con i nostri ospiti

Rosalba Castelletti, inviata di Repubblica nella capitale russa

Dario Fabbri, analista geopolitico. Direttore della rivista mensile di geopolitica Domino.

Simona Grano, sinologa e docente all’Università di Zurigo

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