Il presidente statunitense Donald Trump accoglie alla Casa Bianca  il 17 ottobre 2025 l'omologo ucraino Volodymyr Zelenski
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Ultimatum per la pace

L’Ucraina a un bivio: accettare il piano americano o continuare a combattere e morire

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Pace o Resa? Titolavano più o meno così i giornali e i portali di mezzo mondo all’indomani delle indiscrezioni sui contenuti del piano in 28 punti messo sul tavolo da Donald Trump per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina. Un accordo che prevede in particolare che l’Ucraina ceda il controllo delle regioni di Donetsk e Lugansk, comprese le aree non ancora occupate dai russi, e rinunci alla Crimea, che dimezzi il proprio esercito e rinunci alle armi a lungo raggio e soprattutto alle ambizioni di adesione alla Nato e questo in cambio a garanzie di sicurezza da parte americana.

Un piano di pace che a Kiev è risuonato un po’ come un ultimatum e a cui fa da sfondo un’altra cruciale domanda: continuare la guerra a costo di ulteriori perdite umane o accettare un accordo controverso, che cede territori ma offre accordi di sicurezza e sostegno economico? E in tutto questo che ruolo può o potrebbe/dovrebbe giocare l’Europa? 

Ne parliamo con

Davide Maria De Luca, collaboratore RSI da Kiev

Eleonora Tafuro, analista dell’Osservatorio Russia, Caucaso e Asia centrale dell’Istituto per gli studi di politica internazionale

Antonio Missiroli, docente di Sicurezza europea a Sciences Po Parigi, già assistente del Segretario generale della NATO 

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