I sette classatori e i venti dossier sull'"esercito segreto" P-26, persi dal Dipartimento federale della difesa, non potranno più essere recuperati. La scomparsa definitiva dei documenti era stata denunciata dalla Delegazione delle commissioni della gestione delle camere federali (DelCG) un anno fa. Per ritrovarli era stato incaricato lo stesso Dipartimento. Ma dopo un anno di ricerche, niente.
La Delegazione DelCG non ha potuto che prenderne atto e deplora la perdita di tutti i dossier oggetto dell'inchiesta amministrativa condotta nel 1991 dal giudice istruttore neocastellano Pierre Cornu. Tra i documenti figuravano 69 verbali di interrogatori che riguardavano soprattutto le relazioni tra la P-26 e altre organizzazioni simili all’estero.
L'organo di sorveglianza parlamentare ha così archiviato i suoi lavori sul tema. Il 20 dicembre 2018 il Dipartimento non ha potuto che consegnare all'Archivio federale solo i pochi documenti concernenti la P-26 che aveva trovato, che contengono - tra l’altro - la lista dei nomi dei membri dell'organizzazione segreta.
Modem ne parla con:
Sacha Zala, storico, direttore dell’edizione dei Documenti Diplomatici Svizzeri
Hervé Rayner, professore di scienze politiche all’Università di Losanna
Barbara Camplani, giornalista alla Rete Due, autrice dell’intervista, a Cariberto, nome in codice di un membro della P26.
In intervista pure registrata le considerazioni dello storico della P26, Martin Matter
Nella foto, a destra: Efrem Cattelan, il capo della P26, nome in codice: Rico
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