Direttore di quel Dipartimento spesso chiamato “delle luci lampeggianti blu”, ovvero giustizia, sicurezza e sanità, Peter Peyer sembra proprio trovarsi bene nella sua funzione. Tanto che se alla prima elezione arrivò quarto -sfatando la maledizione che negli ultimi anni voleva il candidato socialista piazzarsi al quinto e ultimo posto- lo scorso maggio l’ex sindacalista è arrivato addirittura terzo. Sarà forse stato per la gestione -pacata forse addirittura molto prudente, ma certo non ondivaga- delle vicende legate al comportamento della polizia nel caso del pentito di “appaltopoli” o di quelle che hanno scosso il sistema giudiziario retico. E come dimenticare la pandemia con tutto ciò che ne è seguito, cominciando dalle iniziali difficoltà di comunicazione con le regioni a sud del Cantone. E vogliamo dimenticarci dei continui aumenti dei premi delle casse malati? Insomma, oltre alla gestione dei propri temi e incarti, quest’anno ci sono anche gli impegni da presidente del Consiglio di Stato, primi fra tutti: dirigere le sedute dell’Esecutivo e rappresentare il Cantone all’esterno.
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