Ci sono settori economici in difficoltà e per una volta non parliamo solo di asperità dovute alla pandemia. Nostro ospite è Giovanni Polti, direttore delle cave Alfredo Polti di Arvigo, nonché presidente della associazione Moesana arte e mestieri. È un fenomeno che tocca tutti i settori e tutte le regioni, ma in quelle periferiche rischia di mettere a repentaglio aziende vitali.
La presenza di frontalieri, va detto, è sempre più marcata anche nei Grigioni, ma mentre in passato erano i posti di bassa manovalanza a far gola ai vicini di casa, oggi molti italiani rispondono agli appelli per la ricerca di personale qualificato. Pensiamo ai medici, o agli insegnanti. Questo limita le carenze del mercato interno.
Nelle regioni di confine i macelli, ad esempio, devono fare i conti con difficoltà molto rilevanti e hanno bisogno di un particolare sostegno. Tra i problemi emersi negli ultimi anni c’è anche l’assenza di persone disposte a lavorare in questo settore. Per evitare di lasciare la Bregaglia senza un macello dopo il pensionamento degli storici gestori si sono attivati contadini, cacciatori e rappresentanti del Comune e del Cantone. Quest’argomento è stato oggetto anche di una mozione presentata al Consiglio federale dalla parlamentare Anna Giacometti. I motivi di quest’elevata attenzione sono chiari: a Maloja e in valle c’è una lunga tradizione in questo settore. Lo dimostra anche l’attività svolta da una donna originaria proprio di Maloja, Tanya Giovanoli, dall’altra parte del Cantone, a Reichenau
Ci sono professioni che sembrano aver perso appeal, altre invece che pur affondando le radici nel passato sembrano essere moderne più che mai. E i giovani si dedicano a mestieri che fino. Pochi decenni fa avremmo definito “in via di estinzione”. La storia di Sofia, 27 anni, approdata in Valposchiavo per fare la tessitrice ci conferma questa piacevole inversione di tendenza.