Avete già ascoltato “Tropicalpino” di Monte Mai?
È incredibile come un cambio d’approccio e di forma mentis di fronte alla pagina bianca possa influire radicalmente sul risultato creativo. Il secondo album di Monte Mai fa sembrare il primo “Eye sea double” una cosa lontana, nel tempo e nello stile.

Come dice Anais Schmidt, è anche dall’esperienza degli altri che impari cose; è un riferimento al batterista e produttore Domi Chansorn che ha condiviso questo nuovo capitolo del trio luganese. Questa volta, il mantra è stato “spontaneità, ritmo e canzoni, meno concetto, meno ragionamento e più jam e rock’n’roll”.

“Tropicalpino” di Monte Mai è bello perché è un disco di belle canzoni, frutto di un entusiasmo e di una chimica che, adesso che i chilometri percorsi e i concerti si sommano, agisce in modo evidente e delizioso sulla musica.
È sempre un piacere ritrovare Monte Mai

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