Considerati i prezzi in aumento, il caffè migliore… va comunque bevuto e gustato al bar oppure a casa, magari con una comoda capsula? Il caffè, fra consumo, costi, abitudini e riti quotidiani: ne parliamo oggi sulla scia della notizia dei giorni scorsi che ci dice che la Svizzera si conferma sul podio mondiale per il consumo pro capite di caffè, con una media di quasi tre tazze e mezzo al giorno a persona tanto che è davvero per moltissime persone una bevanda irrinunciabile. Nella Svizzera tedesca il costo della singola consumazione al bar si avvicina inesorabilmente alla soglia psicologica dei cinque franchi: a Zurigo, capitale economica della Confederazione, una tazzina di caffè macchiato (il cosiddetto “caffè crème” o “caffè lungo”, il caffè più bevuto in Svizzera tedesca) costa oggi in media 4,91 franchi (5,30 euro), vale a dire 7 centesimi in più (+1,5%) che nel 2024. Si tratta di un rincaro che non sembra destinato a fermarsi -si prevedono già dei nuovi adeguamenti verso l’alto- e che riflette le tensioni economiche che attraversano il settore della gastronomia, stretto fra costi operativi e di gestione inarrestabili e un mercato in continua evoluzione. È la 38esima volta che viene rilevato il costo del caffè. Quest’anno, per la prima volta, è stato osservato anche il prezzo del cappuccino: in media lo si è pagato 5,37 franchi. Le cifre sono state presentate martedì scorso nell’annuale conferenza stampa di CafetierSuisse, l’associazione mantello che rappresenta gli interessi di 1’400 caffetterie, bar-pasticcerie, ristoranti, take-away e sale da tè della Svizzera tedesca.
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