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Controcorrente

Una carta prepagata per i migranti al posto del denaro contante?

Di Antonio Bolzani

  • 21.02.2024
  • 42 min
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Sta facendo discutere anche in Svizzera l’idea di una carta prepagata di debito per i migranti al posto del denaro contante versato su un conto corrente bancario o postale: siete favorevoli o contrari a questa proposta che arriva dall’UDC? Ne parliamo oggi con un ospite e con le vostre voci, in diretta telefonica, allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Una breve spiegazione del tema odierno: l’Unione Democratica di Centro (UDC) vuole introdurre in Svizzera l’adozione di una carta di debito prepagata per i richiedenti l’asilo, una mossa ispirata da un analogo progetto pilota già in corso in Germania. L’obiettivo è rendere meno attrattivo il Paese per i migranti e limitare la possibilità che gli aiuti finanziari vengano inviati all’estero o utilizzati impropriamente. Questa proposta mira a sostituire l’erogazione di contanti con un sistema che permetta un controllo più accurato delle spese. Il consigliere nazionale Walter Gartmann (UDC/SG), sostiene l’iniziativa: “Nel settore dell’asilo ci sono spese ingiustificate. Sosteniamo l’idea di una carta di debito, semplice, sulla quale si può caricare l’importo che spetta ogni mese al migrante”. Secondo Gartmann, serve un controllo più stretto sulle risorse destinate ai richiedenti l’asilo. Tuttavia, la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) e varie organizzazioni umanitarie si oppongono. La SEM evidenzia che i richiedenti l’asilo beneficiano già di un supporto principalmente sotto forma di prestazioni materiali, oltre a ricevere un piccolo importo in contanti di 3 franchi al giorno, ritenuto insufficiente per giustificare preoccupazioni di abuso o trasferimenti all’estero. Delle critiche arrivano anche da Caritas e dall’Aiuto svizzero ai rifugiati, che vedono nella proposta dell’UDC “un’inutile complicazione burocratica”. Andreas Lustenberger di Caritas, ribadisce: “Già oggi i richiedenti l’asilo hanno bisogno di ogni centesimo per vivere... La preoccupazione che del denaro venga spedito all’estero non è giustificata. Per noi questa idea è un controsenso burocratico”. Nonostante le opposizioni, l’UDC ha intenzione di andare avanti con la sua proposta a livello federale, mentre i Cantoni svizzeri, che accolgono i richiedenti l’asilo dopo i primi mesi di permanenza, avranno la facoltà di valutare autonomamente la creazione della carta di debito. Su questa proposta si è espresso favorevolmente anche il presidente dell’UDC ticinese Piero Marchesi, intervistato al Quotidiano giovedì scorso.

È ospite:
Renzo Zanini, responsabile dell’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati

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