Signore e signori: i Nomadi
Una delle band più longeve e significative della musica italiana. Nati nel 1963 a Reggio Emilia, da un’idea di Beppe Carletti e Augusto Daolio, hanno attraversato oltre sei decenni di storia musicale, sociale e culturale, diventando un punto di riferimento per intere generazioni.
Il loro primo album, “Per quando noi non ci saremo” (1967), ha segnato l’inizio di una carriera straordinaria, fatta di canzoni che parlano di libertà, giustizia, viaggi interiori e collettivi. Brani come “Dio è morto”, “Io vagabondo”, “Un pugno di sabbia” e “Noi non ci saremo” sono diventati inni di un’Italia in cambiamento, che cercava nella musica una voce autentica.
Dopo la scomparsa di Augusto Daolio nel 1992, il gruppo ha saputo reinventarsi, mantenendo intatta la propria anima e continuando a produrre musica e a esibirsi dal vivo con grande intensità. Il loro pubblico, il cosiddetto “popolo nomade”, li segue sempre con grande affetto.
82 album pubblicati e circa 15 milioni di dischi venduti.
Canzone simbolo: Io vagabondo
Anno d’oro: 1972
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