Bambini
Millevoci

Natalità in calo in Ticino: perché si fanno sempre meno figli?

Con Antonio Bolzani

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  • 30.11.2018
  • 54 min
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Si fanno meno figli e si invecchia di più: sembra banale ricordarlo ma è proprio così e queste tendenze ci obbligano, a scadenze regolari, a fermarci a riflettere sulle prospettive di una società nella quale la fertilità è calata drasticamente negli ultimi 70 anni in ben 91 Paesi del mondo.

Parlando di noi, cioè di quanto capita alle nostre latitudini, si può dire che in Ticino la natalità è da molti anni tra le più basse della Svizzera. Anche la fecondità è ampiamente sotto la soglia minima necessaria al ricambio generazionale, fissata a 2,1 figli per donna, un valore raggiunto solamente all’apice del baby boom tra il 1963-1964. Durante tutti gli anni ‘70, ‘80 e quasi tutti i ‘90 la fecondità è rimasta su valori molto bassi, attorno agli 1,14 - 1,32 figli per donna, ed è solo all’alba del nuovo millennio che si è osservato qualche segnale di ripresa, culminato nel 2015 con 1,44 figli per donna, poi però ridisceso a 1,37 nel 2016.

A questi numeri bisogna aggiungere che nel corso degli anni le generazioni che si sono succedute hanno ritardato sempre di più la nascita del primo figlio; ebbene proprio partendo dal fatto che si fanno figli più tardi, se ne fanno meno o non se ne fanno del tutto, nella puntata di Millevoci desideriamo valutare i motivi per cui sono mutati gli stili di vita individuali e coniugali e per cui oggi diventa più complicato e difficile realizzare un progetto genitoriale in un contesto che spesso non aiuta a concretizzarlo per diverse ragioni che riguardano soprattutto le realtà sociali, economiche e professionali delle coppie e delle famiglie.

Spazio dunque alle trasformazioni, all’evoluzione e ai cambiamenti demografici del Ticino, con uno sguardo attento sia alla natalità e, soprattutto, alla denatalità sia al significato odierno di mettere al mondo uno o più figli.

Ospiti:
Francesco Giudici, collaboratore dell’Ufficio di statistica (Ustat)
Vanessa Ghielmetti, responsabile del settore sviluppo e progetti del Centro di competenze per la parità di genere (Coopar)
Rachele Santoro, delegata cantonale per le pari opportunità

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