La scorsa settimana, nella stazione Taganskaya della metropolitana di Mosca, è stata inaugurata una statua a grandezza reale che raffigura il dittatore sovietico Iosif Stalin. Dopo la sua morte nel marzo del 1953, ebbe avvio il fenomeno della cosiddetta “destalinizzazione”. Nei primi anni della sua presidenza, anche Putin aveva condannato l’operato di Stalin, promuovendo anche attività in favore della memoria delle vittime dei gulag. Negli ultimi anni, però, Putin ha avviato una rivalutazione costante della figura di Stalin, che oggi viene considerato come il leader che rese l’Unione Sovietica importante nel mondo.
Ne abbiamo parlato oggi ad Alphaville con Giovanni Savino, ricercatore di Storia contemporanea all’Università di Napoli Federico II, specializzato in nazionalismo russo nel XX secolo e delle rappresentazioni del passato nella Russia di oggi, e con Lucia Bellinello, giornalista laureata in Lingua, Cultura e Letteratura russa, collaboratrice delle riviste Domani ed Espresso. Gestisce, inoltre, il podcast indipendente Transsib, un viaggio tra le principali notizie che arrivano dall’ex blocco sovietico.
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