La pubblica uscita di Granit Xhaka nel postpartita di Kosovo-Svizzera aveva animato la polemica riguardo l’intensità degli allenamenti rossocrociati e aveva inasprito le critiche all’interno dello staff tecnico. Pierluigi Tami, a distanza di qualche settimana, è tornato sull’argomento per chiarire la situazione: “Ha sbagliato il modo per informare del suo malcontento. È normale che ci siano delle discussioni, queste critiche non vanno comunicate pubblicamente ma all’allenatore perché riguardano la parte tecnica”.
Per il bene della squadra le critiche vanno dette nei toni, nei tempi e nei luoghi adatti
Pierluigi Tami, direttore delle squadre Nazionali
Provvedimenti? No, solo un’ammonizione verbale a Xhaka. Per il direttore delle Nazionali è stato sufficiente il dialogo tra le parti, valutato positivamente dal 62enne: “Yakin ha accettato il confronto con Granit, ci sono stati dei chiarimenti”. I rapporti tra il centrocampista del Bayer Leverkusen e il CT non sono sempre stati idilliaci però in questo caso “la critica di Xhaka era più ampia ed è stata mal interpretata, non era un attacco diretto all’allenatore, ma un rimprovero rivolto anche ai suoi compagni”, ha sottolineato il ticinese.
Il problema è risolto e ora ci stiamo adoperando per far sì che non succeda più
Pierluigi Tami, direttore delle squadre Nazionali
In seguito Tami ha anche aggiunto: “Queste cose succedono regolarmente e quando emerge un problema è giusto che le personalità forti si esprimano, però ognuno deve ricoprire il proprio ruolo”. Con la solita diplomazia che lo contraddistingue ha concluso: “Cercare il quieto vivere non porta al successo. Sarebbe troppo facile stare zitti per non avere problemi, ma non è così che si cresce”. Solo i prossimi eventi sapranno confermare se la Svizzera sarà uscita da questa situazione più unita di prima.
Nazionale, l'intervista a Pier Tami (La Domenica Sportiva 01.10.2023)
RSI Sport 01.10.2023, 18:37








