Nonostante tutto resta un argento mondiale e va celebrato come si conviene. Così devono aver pensato le tante persone accorse alla Swiss Arena di Kloten per accogliere i reduci della finale di Stoccolma che, dopo la forte delusione vissuta ieri in pista, hanno potuto risollevarsi grazie all’affetto dei tifosi. Una folla che ha riservato una grande ovazione all’entrata della squadra nell’impianto zurighese e un’altra, gigantesca, all’eterno Ambühl, che non è riuscito a non cedere alla commozione nell’ultima vera apparizione in veste di giocatore di hockey.
Quella di quest’anno è stata la Nazionale più forte che abbia mai visto. Abbiamo dominato. E questo grazie a tutti quelli che lavorano per l’hockey svizzero
Patrick Fischer
Ma il giorno dopo non tutti hanno superato la delusione per la sconfitta. “Per me è sempre un oro perso - ha per esempio ammesso Michael Fora - Però è vero che grazie al calore di questa folla si riesce ad apprezzare un po’ di più l’argento guadagnato”. Meno severo Grégory Hofmann, che ha però vissuto un Mondiale insolitamente da comparsa: “Per me non è stato facile. Mi sarei aspettato di giocare di più, ma la tanta concorrenza ha fatto sicuramente bene alla squadra”.
C’è attesa per il prossimo Mondiale. Giocheremo tutte le sere con il sesto uomo sul ghiaccio
Grégory Hofmann
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